Savignano Irpino

Dopo tante difficoltà infinite, sono ripresi i lavori di riqualificazione dell’oasi naturalistica dell’area rifieto nella Valle del Cervaro a Savignano Irpino.

Ad annunciarlo è stato il sindaco Fabio Della Marra. "I lavori dovranno restituire alla nostra comunità uno dei luoghi più belli, distrutti dall’alluvione del 2013, ove poter ammirare la sorgente di acqua solfurea e il laghetto Aguglia."

Una notizia che è stata accolta con gioia dalla comunità savignanese a partire dallo storico Michele Savignano, amante della cultura e delle tradizioni in paese.

"Non possiamo che complimentarci con il sindaco. Si tratta di due sorgenti distanti tra loro appena sei metri: una di acqua ferraginosa e l'altra sulfurea. La sorgente sulfurea, per i suoi poteri di guarigione per ferite, graffi di rovi, malattie della pelle e disturbi interni, è riportata dal dizionario corografico dell'Italia volume 7 pag 303 anno 1867 con la dicitura: ”In questo territorio sgorga un abbondante acqua minerale sulfurea detta del Torrente Rifieto, è fredda” e dalla Guida d'Italia del Touring Club Italiano, volume III Milano 1928, pag. 318 e 320: Nel territorio di Savignano, poco lontano da stazione di Montaguto e presso il torrente Rifieto, sgorga un’acqua solforosa fredda.

Nella preistoria queste sorgenti erano considerate dei fenomeni straordinari degni di venerazione e intorno si edificavano templi, luoghi di culto e abitazioni e questo luogo non ne rimase indenne: Infatti, quando negli anni ’50, assegnarono dei terreni della zona ai contadini, durante l’aratura a scasso furono divelti doli talmente grandi da entrarci dentro dei bambini (P. Luigi Savignano), molte tegole da sepolture, una infinità di ossa umane e tantissime ceramiche di varia fatturai furono ridotte in frammenti.

L’analisi di quei frammenti li fanno risalire al periodo dal presannitico in poi. Inoltre delle sepolture sono affiorate anche recentemente nel tragitto tra la sorgente e il laghetto Laguglia.