Benevento

Dalla zona rossa, che ribadisce, il Sannio non meritava, alle priorità del recovery fund, con il lavoro davanti a tutto, alle comunali di Benevento ai trasporti alla situazione del Pd. Sono i temi trattati da Mino Mortaruolo, consigliere provinciale sannita, nell'intervista rilasciata a “Il Roma – Ottopagine”. Partendo proprio dalla situazione covid e dall'appello di rivedere la decisione che unisce il Sannio al resto della Campania, forse con troppa severità


Consigliere Mortaruolo: il Sannio in zona rossa con tutta la Campania, pur avendo un numero di contagi pari al 2 o 3 per cento di quelli dell'intera regione. Ha già avuto modo di esprimersi e di considerare sbagliato non differenziare i territori: c'è modo di rivedere la decisione?

Vorrei innanzitutto sgomberare il campo da polemiche e strumentalizzazioni. La situazione continua ad essere ad alto rischio, la campagna vaccinale è ancora in itinere, sebbene possiamo essere molto soddisfatti del dato regionale e provinciale sia per quanto riguarda gli ultra ottantenni che il personale docente, ed è necessario essere pronti ed attrezzati ad intervenire per garantire il diritto alla salute dei nostri concittadini. Detto questo, alla luce dell’ultimo DPCM, sarebbe stata utile e necessaria una disaggregazione su base provinciale dei dati relativi al contagio e lockdown selettivi per le realtà a maggior rischio, come avvenuto anche in altre regioni, come Abruzzo ed Emilia Romagna. 

Sul territorio sembra essersi registrato un coro di no alla zona rossa, il sindaco Mastella ha reputato invece la scelta giusta, pur condividendo l'appello di ristoratori ed esercenti. Andare in ordine sparso non rischia di far cadere nel vuoto gli appelli del territorio?

In queste settimane ho incontrato e parlato con molti sindaci, le realtà imprenditoriali, commerciali, del mondo della scuola e ho raccolto istanze del tutto legittime che ho posto all’attenzione del Presidente De Luca, dell’assessora Fortini e dell’Unità di Crisi, così come il mio ruolo di consigliere regionale mi impone. Credo che la fase necessiti responsabilità e senso della misura e non proclami, smentiti e poco dopo riproposti. Stiamo parlando della vita delle persone, del loro lavoro, delle famiglie. Ed io, come sempre, sono disponibile a sostenere tutte le azioni che provengono dal territorio, dalle istituzioni come dalle realtà economiche e sociali.  

A breve la partita più importante sarà quella del recovery fund: quali le priorità per il Sannio?

Sostenibilità ambientale ed energetica, infrastrutture materiali ed immateriali, digitalizzazione, promozione della filiera del turismo e dell’accoglienza, infrastrutture sociali, dagli asili nido ai centri di aggregazione, che rendano sempre più vivibili e accoglienti i nostri comuni. In una parola: LAVORO. La pandemia ci ha fatto riscoprire molte delle nostre potenzialità, dalla prossimità, agli spazi, alla qualità dell’ambiente. Tutto ciò va messo a sistema, in sinergia con le realtà imprenditoriali e l’università per aumentare le opportunità occupazionali, potenziare i servizi alla persona e rendere i nostri territori più attrattivi.   

Non c'è alcun dubbio: il tema delle infrastrutture è cruciale per il Sannio, ma ad oggi la linea ferroviaria Valle Caudina si ferma di nuovo, dopo pochi mesi di apertura: sarebbe opportuno un cambio di passo?

Nei prossimi mesi la linea sarà interessata da interventi straordinari di ammodernamento che favoriranno la diminuzione dei tempi di percorrenza e una maggiore sicurezza per i viaggiatori. Successivamente la tratta, di interesse di RFI, sarà ulteriormente potenziata. Purtroppo, come è normale che sia per gli interventi infrastrutturali, i tempi di progettazione e realizzazione sono ancora troppo lunghi, ma la direzione è quella giusta. Intanto, per sopperire ai disservizi e accelerare i tempi di realizzazione, si procederà con il servizio sostitutivo via gomma. Proprio in queste ore ho protocollato una nota al Presidente dell’EAV, Umberto De Gregorio, per sostenere l’istanza del Comitato dei pendolari di rimodulare gli orari delle fermate per renderle compatibili con i tempi reali di percorrenza via gomma della tratta Benevento – Napoli.   

Il Pd è attivo anche per costruire l'alternativa a Mastella a Palazzo Mosti. La strada del tavolo programmatico sembra aver avuto successo, con diversi attori che hanno scelto di parteciparvi, ma manca ancora il candidato sindaco. Che profilo deve avere per unire tutti?

Essere al servizio esclusivo della città e di una nuova centralità del capoluogo nel contesto regionale e interregionale, capace di cogliere le opportunità della nuova programmazione europea e affrontare con innovazione, dinamicità e prospettive le sfide dello sviluppo. Un profilo, quindi, all’altezza dei tempi e del riscatto delle aree interne.  


Ritiene le dimissioni del segretario Zingaretti possano rientrare? E in caso contrario quali potranno essere i contraccolpi anche nel Sannio?

Il 13 e 14 marzo si terrà l’assemblea nazionale del Partito Democratico. In quell’occasione si affronterà il percorso da seguire, mettendo al centro il ruolo che il Pd dovrà avere in questa fase eccezionale della storia repubblicana e la sua proposta per l’Italia. Zingaretti ha guidato il Partito democratico in una fase difficilissima, con grande umiltà e senso di unità, spero possa continuare a farlo. Il Pd sannita sta facendo il suo percorso con linearità ed impegno. Del resto la grande differenza tra i partiti e le aggregazioni momentanee è proprio questa, i partiti sono luoghi collettivi che si strutturano su valori condivisi ed idee che sopravvivono a prescindere da chi di volta in volta è chiamato ad interpretarli.