Il piano per coinvolgere i 300mila volontari della Protezione civile nazionale per accellarare il processo dei vaccini, potrebbe scattare già a fine marzo. Diverse migliaia sarebbero i medici e i sanitari aggiuntivi che potrebbero affiancare quelli delle Regioni. L’obiettivo è quello di riuscire a somministrare oltre 600 mila dosi di vaccino al giorno.

Ad oggi in Italia sono state somministrate 4,2 milioni di dosi, sono stati vaccinati (con due dosi) quasi 1,4 milioni di italiani, la media nazionale di somministrazione della dosi disponibili è del 72%, con alcune Regioni che vanno più spedite e altre che procedono in modo più lento. L’ingresso in campo della Protezione civile dovrebbe servire anche a rendere omogenea su tutto il territorio nazionale la velocità del piani di prevenzione.

Sul tavolo è presente un piano per ampliare gli ambulatori e i presidi sanitari esistenti con strutture mobili e tende, sfruttare i centri di assembramento come i supermercati o le stazioni ferroviarie, utilizzare le caserme dei vigili del fuoco, coinvolgere le forze di polizia. Insomma uno sforzo di logistica e di personale che integrerebbe le risorse fisiche e umane delle Regioni con un effetto moltiplicatore, aumentando in modo considerevole gli hub di somministrazione programmati e prevedendo anche strutture mobili o gazebo.

Attualmente la Protezione civile non ha alcun ruolo nel piano di vaccinazione, e questo per il premier Draghi è stato un errore compiuto dal precedente governo. Il Dipartimento della Presidenza del Consiglio al momento si limita a sviluppare insieme ad alcune Regioni la creazione di task force aggiuntive di personale sanitario, con appositi bandi, per integrare le risorse umane esistenti o colmare alcuni gap specifici di alcuni territori, soprattutto in Abruzzo, Molise, Umbria e Campania.

Oggi le somministrazioni giornaliere sono poco più di 100mila, moltiplicarle per cinque o per sei non sarà facile, ma sarà necessario la disponibilità di vaccini che scatterà dal primo aprile e sembra che il governo deciderà di imboccare la strada prioritaria della vaccinazione monodose.