“In tre mesi il consorzio Sale della terra ha dovuto affrontare più problemi amministrativi e burocratici che nei suoi 25 anni di vita. Non ci sentiamo perseguitati ma non siamo neanche fessi”.
Angelo Moretti parte da qui per fare chiarezza sulla questione del provvedimento contro il Caffè dell'orto di casa Betania: una multa di 5mila euro e lo stop dell'attività comminati dalla polizia municipale dopo un controllo avvenuto lo sabato scorso. L'attività, infatti, rientra tra quelle del Consorzio Sale della Terra guidato proprio da Moretti, in corsa con il Movimento Civico 22 per le prossime amministrative.
E, secondo Moretti, è proprio la sua candidatura a sindaco ad aver innescato una “estremamente zelante” attenzione del Comune di Benevento riguardo alle attività del Consorzio Sale della Terra.
Lo stop al bar di via Marco da Benevento sarebbe, insomma, solo l'ultimo attacco di una strategia che ha “attenzionato” prima il Centro per disabili “E' più bello insieme”, poi lo sprar gestito alla cooperativa Il melograno.
“Ci difenderemo nelle sedi opportune - chiarisce ancora il presidente Moretti - ma alla città vogliamo spiegare che Sale della terra ha fatto crescere attività regolari. Non permetteremo che si rovini la nostra immagine. Non abbiamo nulla da nascondere ma vogliamo anche denunciare questa cultura delle “ritorsioni” messa in atto contro le nostre attività sociali”.
Il chiarimento arriva in una conferenza stampa in modalità on line convocata proprio per evitare di restituire alla città un'immagine distorta delle imprese nate grazie all'impegno del consorzio Sale della Terra.
C'è di più dietro a controlli “zelanti” e fastidiosi. Secondo Moretti c'è un'azione amministrativa che lederebbe anche i diritti delle categorie coinvolte. “Secondo le nuove direttive del Comune le famiglie dei diversamente abili potranno scegliere solo il centro da loro indicato. Una grave ingiustizia”.
E sul bar della Fattoria dell'Orto spiega: “non abbiamo ancora letto il verbale ma siamo pronti a sanare ogni possibile incongruenza. Non ci fermeremo – incalza Moretti che poi solleva una questione più ampia e grave – le persone non fanno politica per paura. Quello che sta succedendo a noi è ciò che la gente teme possa succedere a chi si impegna in politica. Non possiamo abbassare la guardia e lasciare che chi si esprime sia vessato”.