"La chiusura delle scuole non puo' continuare a essere la sola misura di contenimento del Covid 19 in Campania. Non e' possibile che l'unico diritto compromesso sia, ancora una volta, quello all'istruzione". Lo affermano le famiglie No Dad che aderiscono al Coordinamento Scuole Aperte Campania, al gruppo Usciamo dagli schermi e a Scalzabanda, a seguito della riunione di ieri dell'Unita' di crisi sulla scuola e alla luce della possibile rinnovata chiusura delle scuole. Le famiglie evidenziano che "se la situazione sanitaria si fosse davvero tanto aggravata, come l'Unita' di crisi afferma, allora sarebbe necessario che, assieme alle scuole, chiudessero anche gli uffici, gli esercizi commerciali, le chiese, i bar e i ristoranti. L'andamento dell'epidemia nella nostra regione, pero', e' tale da farla rimanere ancora in zona gialla". I No Dad sottolineano che "la nota diramata ieri dall'Unita' di Crisi non modifica in alcun modo le disposizioni normative vigenti in Italia e in Campania in tema di contrasto alla diffusione del Covid 19, ne' tantomeno ha conferito poteri ulteriori o speciali ai sindaci che - dicono - sono quindi tenuti a operare nei limiti delle loro competenze, indicate dal Tuel e nel rispetto di quanto ultimamente stabilito dal Tar Campania". Dalle famiglie viene espresso l'auspicio che "i sindaci incaricati di amministrare le nostre comunita' operino con senso di responsabilita' ed equilibrio, monitorando con attenzione la situazione nei vari territori, e senza assumere provvedimenti sproporzionati o irrazionali, contro i quali, ovviamente, agiremmo con tutti gli strumenti". In Campania le scuole a gennaio sono tornate in presenza a seguito di due pronunce del Tar Campania che ha riportato in classe prima le ultime classi delle elementari e le medie e dal 1 febbraio anche gli studenti delle superiori. E per avvalorare le loro posizioni i No Dad ricordano che il Tar ha decretato che "il quadro di protezione per la gestione della pandemia e' stato approntato dal Governo centrale attraverso le misure contenute nei Dpcm ed eventuali interventi ulteriori da parte dei presidenti di Regione o dei sindaci sarebbero ammissibili solo ove si verificassero eventi effettivamente contingibili, ossia imprevedibili, ma - sottolineano - la situazione sanitaria attuale non ha piu' nulla di imprevedibile; eventi di durata limitata, ma la pandemia e' purtroppo destinata a durare ancora a lungo; eventi non previsti e non regolati da altri atti, ma - concludono - i Dpcm contengono gia' le disposizioni da applicare nella gestione della pandemia in tutte le regioni italiane"
Scuola, No Dad: «Si compromette sempre diritto allo studio»
I genitori: «In Campania non è possibile che chiusura sia unica misura di contenimento»
Redazione Ottopagine