La mostra "Franco Marrocco. Le Stanze di Iside" presso la Sezione arte contemporanea del Museo Arcos resterà aperta sino al 28 febbraio 2021. Lo comunica il Presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria, che ha accolto una proposta in tal senso del direttore artistico della Sezione arte contemporanea di Arcos, Ferdinando Creta.
Inaugurata il 17 ottobre 2020, la Mostra, ha dovuto presto essere chiusa con l'evolversi della situazione epidemiologica: per consentire, dunque, dopo la riapertura dei Musei, la giusta fruizione dell’esposizione è stata disposta la proroga dell’esposizione.
La mostra che il Museo Arcos di Benevento ha dedicato a Marrocco, artisto campano da tempo residente a Saronno, riprende la trama che il museo sannita e il suo direttore, Ferdinando Creta, tessono da anni. Lo sguardo è diretto a ricostruire, a piccole tappe, il fervore artistico che ha segnato e segna la scena campana degli ultimi quattro decenni.
“Con la mostra di Franco Marrocco – afferma Creta – si propone un interessante insieme di opere, in parte appositamente realizzate per questa occasione, di uno degli artisti italiani oggi maggiormente impegnato nel dibattito dedicato alla pittura e ai suoi processi di rinnovamento. Una mostra ariosa, di grandi dipinti ma che conservano il rigore di atmosfere sospese, di silenzi, di lunghe pause di riflessione".
Dal canto suo, Massimo Bignardi, concuratore con Creta della mostra, dichiara: “Il punto di forza dell’evento, così com’è stato per la grande installazione proposta nel Padiglione della Repubblica Popolare del Bangladesh alla Biennale di Venezia, resta la concezione di uno spazio che, seguendo la partizione dei piani pittorici a mo’ di retablo, ospita fondali carichi di ombre qua e là accesi da bagliori di una galassia sconosciuta, di impronte lasciate da rami, da corpi scultorei che si insinuano negli incassi costruiti e concepiti come luoghi di pausa (ove nascondersi dal tempo). Marrocco
in questi ultimi anni, come evidenziano le opere realizzate appositamente per gli spazi di Arcos, riflette come offrire allo sguardo una molteplicità di piani e quindi di spazi, ricorrendo all’illusione dettata dalla velatura, dal cristallino sovrapporsi di strati di pittura trasparente. La mostra beneventana prende spunto dalla grande sala dedicata ad Iside, ricca di reperti significativi, alcuni provenienti direttamente dall’Egitto, patrimonio del tempio dedicato ad Iside fatto erigere a Benevento da Domiziano. Marrocco ha tracciato una sorta di linea di continuità con tale sala: ha posto gli elementi, la natura, l’acqua, lo spirito come essenza della sua visione pittorica e, al tempo stesso, il richiamo alla fertilità dei ‘meticciamenti’ culturali”.