Anche se il Pil è sceso solo del -2% a fronte del -2,2% atteso dagli analisti, questo lieve miglioramento della previsione non lascia spazio all'entusiasmo. In termini annuali, il 2020 si è chiuso registrando una flessione dell'8,9% che equivale alla perdita di 153 miliardi di prodotto interno lordo rispetto al 2019. Occorre intervenire con urgenza per stabilizzare nel più breve tempo possibile l'attività economica e scongiurare un primo trimestre 2021 col segno meno". Così il senatore Alberto Bagnai, responsabile nazionale economia della Lega. "Dai dati preliminari Istat emerge un altro aspetto preoccupante - prosegue Bagnai - cioè il netto peggioramento della congiuntura dei servizi, a fronte di una contrazione di entità limitata dell'attività manifatturiera. Il calo del Pil conferma la previsione del Governo, che aveva ipotizzato un -9% su base annua. Tuttavia, un'altra previsione del Governo, quella che nessuno avrebbe perso il lavoro, risulta drammaticamente smentita. La dinamica del mercato del lavoro è preoccupante: gli occupati si riducono di 440 mila unità (-1,9%), mentre gli inattivi aumentano di 595 mila unità (+2,3%) nell'anno appena trascorso. Particolarmente grave è la condizione dell'occupazione femminile scesa di 312 mila unità". "A fronte di quella che, a nostro avviso, è una vera e propria emergenza sociale ed economica - conclude il senatore della Lega - assistiamo sbigottiti ai disperati tentativi di rianimare la maggioranza che ha sostenuto il Conte-bis nel suo fallimento. Ci auguriamo che l'attuale stallo si sblocchi quanto prima e che si apra una fase politica in cui gli interessi e le necessità dei cittadini e delle imprese prevalgano".
Covid: la pandemia è costata 153 miliardi agli italiani
Flessione dell'8,9 per cento rispetto al 2019
Redazione Ottopagine