Diffusi ieri i numeri drammatici relativi ai cali occupazionali di Dicembre e di tutto il 2020.
Nell'ultimo mese del 2020 infatti tornano a calare gli occupati registrando un -0,4%.
Si tratta di 101 mila unità in meno sul mese precedente, 99.000 donne, e 444 mila occupati in meno in un anno.
Il tasso di disoccupazione sale al 9,0% e tra i giovani al 29,7%. Cresce il numero di inattivi ±0,3%.
“Difronte a questi numeri impietosi - dichiara il presidente provinciale di Confesercenti Salerno Raffaele Esposito - dove stride ancora di più se vogliamo la crisi di governo con il possibile "walzer" di poltrone, sarebbe stato apprezzato, almeno dal mondo imprenditoriale e produttivo, una grande ammissione di responsabilità da parte di tutti gli attori principali per "traghettare" fuori da questa imbarazzante impasse il Paese e contribuire a ridare fiducia, forza e credibilità a tutte le attività di sostegno poste in essere fin qui ma soprattutto a quelle scelte strategiche da affrontare adesso per salvare l'economia e non più rimandabili.
Si è parlato spesso di un piano socio economico poderoso per salvaguardare sanità, economia e interessi sociali ma la politica a questo non ha dato ancora le giuste risposte.
Si assiste da troppo tempo ormai alla crisi di governo che non riesce a distogliere l'attenzione da quella più grave ovvero quella sanitario/economica che è soltanto degli operatori economici e commerciali, specie quelli più vulnerabili, quelli piccoli, che non incassano un euro dal marzo scorso.
Prosegue dunque con la complicità assurda della politica il clima di incertezza, un Paese che non riesce a dare segnali importanti e decisivi per contribuire ad alimentare quel sano ottimismo che ognuno di noi conserva in fondo al cassetto della speranza.
Dopo i dati di bakitalia sui fallimenti, lo spetto delle cartelle esattoriali, quelli dell' istat sulla povertà e l'occupazione - prosegue il presidente Esposito - si potrebbero innescare delle dinamiche spaventose per l'economia reale peraltro già anticipate da illustri economisti.
Occorre dunque una grande assunzione di responsabilità da parte di tutti, conclude il presidente Esposito, lasciando fuori i personalismi, ascoltando il grido di allarme che viene dalla base, dalle imprese, dai commercianti dagli artigiani insomma dalla vita reale, dalle famiglie italiane perché se è vero che questa pandemia è stata paragonata agli effetti prodotti da un conflitto bellico mondiale le misure di sostegno poste in esser fin qui, sebbene apprezzate, non sono state all'altezza di risollevare nessuno ed i dati economici e le prospettive lo dimostrano.
Bisogna fare presto e bisogna farlo adesso. Subito un piano economico e sociale poderoso”.