Clemente Russo nel suo palmares vanta due titoli mondiali e altrettante medaglie olimpiche. Traguardi che negli anni lo hanno portato spesso a disertare l’appuntamento tricolore. Ma questa volta non poteva dire di no alla chiamata. Il Pala Del Mauro di Avellino è talmente vicino a casa che questa occasione per tornare sul ring non andava sprecata. L’ha fatto con entusiasmo e ha portato a casa il titolo tricolore, l’ottavo della sua carriera.
Non vinceva dal 2007 perché aveva altri obiettivi nella testa ma questa è una risposta anche a chi troppo spesso dimentica cosa ha fatto Clemente Russo per la boxe italiana. Matteo Girolamo ha provato a metterlo in difficoltà e a tratti ci è anche riuscito. Il pugile di Marcianise però non si è mai scomposto restando concentrato. Ha gestito lo sforzo e alla fine usando le sue armi, soprattutto quella della velocità e l’abilità ad evitare i colpi dell’avversario, ha portato a casa il titolo dei pesi massimi con un netto 5 a 0.
“Dopo un anno di pandemia, ho combattuto ultima volta a febbraio, questi tre match sono serviti" ha spiegato. Ogni tanto bisogna, inoltre, riconfermarsi e chiudere il becco a qualcuno che parla un po’ troppo. Come avvicinamento a Tokyo questo percorso va benissimo, ho affrontato tre avversari con uno stile diverso ed è stato utile per allenarmi. L'obiettivo sono le Olimpiadi. Sarebbe un record solo partecipare, poi quando si va senza pensieri la medagli arriva. A giugno mancano quattro mesi, ci saranno tornei internazionali a cui parteciperò per trovare la forma e poi andrò a Parigi per giocarmi la qualificazione”. La vittoria ha una dedicata speciale: ”E’ per mio padre che oggi compie 71 anni”.