«In questo momento di crisi sanitaria, è necessario trovare un punto d'incontro tra il diritto alla salute e il diritto all'istruzione. Non possiamo accettare la compressione di uno a pregiudizio dell'altro né una forma di “libera concorrenza” tra i due con tutti i danni che ne deriverebbero.
La riapertura delle scuole primaria e secondaria di primo grado, per come è strutturata in questo momento, sta creando enormi difficoltà di gestione e di organizzazione negli istituti, e ancor più critica sarà la situazione quando, da lunedì, torneranno in classe gli studenti della scuola secondaria di secondo grado».
Lo ha detto Annarita Patriarca, capogruppo regionale di Forza Italia in Campania. «Le raccomandazioni che, nella giornata di ieri, la Regione Campania ha diramato per suggerire ai dirigenti scolastici di assicurare, per quanti ne facciano richiesta, un collegamento online in sincrono con l'aula sono certamente un punto di partenza importante per avviare una più profonda riflessione sulla rimodulazione, ovviamente temporanea, dell'organizzazione scolastica sia per le famiglie che per gli stessi istituti».
«Un ulteriore passo in avanti, per contemperare le esigenze confliggenti tra chi chiede il ritorno alla didattica in presenza e chi, invece, seppur con le limitazioni dello strumento, vorrebbe proseguire con quella a distanza, potrebbe essere estendere la facoltà di scelta, prevista per le superiori, anche alle scuole primaria e secondaria di primo grado. Dando così libertà alle famiglie di valutare, secondo le loro esigenze, l'opzione migliore». «D'altronde, anche dal punto di vista squisitamente numerico, la platea scolastica di elementari e medie in Campania è di circa un terzo più popolosa di quella delle secondarie di secondo grado, e quindi lasciando la possibilità della Dad in sincrono ci troveremmo nelle condizioni di abbassare ulteriormente il rischio di possibili contagi in aula diminuendo il flusso di spostamenti da casa verso scuola e viceversa.
Rischio che oggi devono prevenire e cercare di gestire, per quanto possibile, i soli sindaci e dirigenti scolastici cui sono demandante l'organizzazione del ritorno in classe e la gestione sanitaria dei casi di positività». «Si tratterebbe, ovviamente, di una soluzione di compromesso - ha concluso l'esponente del partito di Silvio Berlusconi - utile in questo momento di incertezza ad assicurare a ciascuno l'esercizio del diritto all'istruzione senza limitare o addirittura ostacolare i diritti, parimente fondamentali, degli altri, primo tra tutti quello della tutela della salute».