Saldi al palo. La gelata dei consumi, conseguente al prolungato stato di emergenza degli orari ridotti della ristorazione, alle chiusure dei centri commerciali e alla grave situazione economico-politica, ha impattato pesantemente anche sui saldi invernali. Nelle prime due settimane di gennaio, il Centro studi retail Confimprese rileva nelle regioni interessate dall'avvio dei saldi una contrazione media delle vendite in store del -32,8%. "Sono numeri che non si discostano dal trend generale delle regioni in cui i saldi non sono ancora partiti, pari al -35,3% - spiega Mario Resca, presidente Confimprese -. I saldi non riescono a controbilanciare l'andamento negativo dei consumi. La speranza di recuperare nel periodo natalizio parte delle vendite perse a causa del primo lockdown, garantendo così la sopravvivenza delle nostre imprese e dei posti di lavoro, non si è purtroppo concretizzata".
Negative anche le rilevazioni sul fronte consumatori del Termometro Innovation Team-Cerved per Confimprese: 4 famiglie su 10 dichiarano che non faranno acquisiti durante i saldi. Anche nelle regioni dove i saldi devono ancora partire, il 36,5% prevede di non approfittare dell'occasione per fare compere.
Tra coloro che hanno già approfittato dei saldi o pensano farlo a breve, il 44,7% diminuirà la spesa di circa 100 euro con uno scontrino medio di 191 euro a fronte dei 280 del 2019. Per 1 su 2 il motivo è nelle difficoltà economiche ma 1 su 3 non è invogliato a fare acquisti nel contesto emergenziale. Torna ad aumentare il pessimismo a proposito dei prossimi mesi (35,5%) dopo il netto miglioramento avvenuto a dicembre in seguito all'annuncio della disponibilità di un vaccino contro il Covid: più ottimisti solo il 14,9% degli italiani. Forte la preoccupazione da qui a un anno: per 2 famiglie su 3 sarà peggiorata la condizione economica del Paese, per il 34% la propria condizione economica.

Fonte e foto: Italpress