Giuseppe Conte oggi sale al Colle per dimettersi da presidente del Consiglio. Alle 9 farà un passaggio al Consiglio dei ministri e poi si recherà al Quirinale per rimettere l'incarico nelle mani di Mattarella. Ad accelerare gli avvenimenti è stato il voto sulla relazione del ministro della Giustizia in programma per giovedì prossimo: se sulla fiducia l’esecutivo poteva contare almeno sulla maggioranza relativa, sull’operato di Alfonso Bonafede molto probabilmente non avrebbe avuto i numeri sufficienti. Da lì la decisione del premier di dimettersi per permettere la nascita di un Conte ter. Prima però le consultazioni e dimostrare che i responsabili sono pronti a farsi avanti.
A questo punto il capo dello Stato, quando prenderà atto delle dimissioni di Conte, deciderà se affidare il mandato esplorativo a una figura istituzionale che capisca se ci sono i numeri sufficienti per un nuovo governo Conte o affidare direttamente il mandato al premier uscente. Secondo le ultime indiscrezioni, Mattarella dovrebbe optare per la prima opzione. I primi incontri, anche per permettere le celebrazioni della giornata della Memoria il 27 gennaio, dovrebbero iniziare nel pomeriggio di mercoledì. Di fronte alla drammatica situazione che vive il Paese e alla necessità di trovare i rimedi più adeguati per farvi fronte, le consultazioni, saranno approfondite ma rapide.
Inutile ipotizzare quali potrebbero essere per Mattarella gli sbocchi della crisi. Se risultasse impossibile la permanenza a palazzo Chigi di Conte, è chiaro che si aprirebbero gli altri scenari: dal cambio di premier esterno all’attuale coalizione, alla creazione di un governo sostenuto dalla cosiddetta "maggioranza Ursula", ad un esecutivo di larghe intese o di unità nazionale. Tutte ipotesi che restano tali fin quando Mattarella non sarà in possesso di ogni elemento che gli consenta di capire se esistano gli spazi per risolvere la crisi o se invece lo scioglimento anticipato delle Camere e le elezioni risultino inevitabili.
I capigruppo di Camera e Senato del M5s: "Conte Ter unico sbocco. Il passaggio per il cosiddetto Conte ter è ormai inevitabile ed è l'unico sbocco di questa crisi scellerata. Un passaggio necessario all'allargamento della maggioranza. Noi restiamo al fianco di Conte, continueremo a coltivare esclusivamente l'interesse dei cittadini, puntiamo a uscire nel più breve tempo possibile da questa situazione di incertezza che non aiuta. Dobbiamo correre sul Recovery, seguire il piano vaccinazioni, procedere immediatamente ai ristori per le aziende più danneggiate dalla pandemia. Il Movimento c'è, ed è pronto a fare la sua parte''.