Capaccio

Interrogatori di garanzia alla cittadella giudiziaria dopo l'inchiesta giudiziaria della procura di Salerno che ha portato all'arresto, tra gli altri, di Roberto Squecco. L'imprenditore di Capaccio Paestum, ristretto in carcere a Fuorni, è finito nel mirino della magistratura e della polizia nell'ambito dell'indagine "Croci del Silaro".

L'ex moglie di Squecco, Stefania Nobili (che è anche consigliere comunale e capogruppo di maggioranza a Capaccio Paestum) ha fornito la propria versione dei fatti. Assistita dagli avvocati Riziero Angeletti e Mario Turi, ha risposto a tutte le domande del gip Gerardina Romaniello e del pm Francesca Fittipaldi. Attraverso i propri legali la Nobili (che dovrà rispondere di intestazione fittizia di beni e riciclaggio) ha anche chiesto la revoca degli arresti domiciliari.

Si sono invece avvalsi della facoltà di non rispondere gli altri indagati: Mario Squecco (nipote dell'imprenditore) e la consorte Elena Vitale, difesi dagli avvocati Antonello Natale e Gaetano Pastore. Stessa linea difensiva per Giuseppina D'Ambrosio (cognata di Squecco) e Giuseppe Pinto, ritenuto fedelissimo di Squecco: entrambi ai domiciliari, sono assistiti da Angeletti e Turi. Annunciata ricorso al tribunale del Riesame rispetto ai provvedimenti restrittivi emessi dal gip dopo le indagini condotte dalla procura salernitana.