Avellino

Una sosta per ritrovarsi. Si è solo agli inizi del girone di ritorno, ma con tanti giorni a disposizione senza l'assillo di dover scendere in campo, tra calendario e cause di forza maggiore (vedi il rinvio del match con la Feldi Eboli a causa dei casi di positività all'interno del “gruppo squadra” salernitano”), c'è spazio per aggiornare il bilancio stagionale, e non solo. E, allora, per una riflessione ad ampio respiro, chi meglio di capitan Massimo Abate, leader e anima del quintetto irpino? A Ottopagine.it, i pensieri e le valutazioni dell'artefice della favola Sandro Abate, che proprio ieri ha soffiato le 38 candeline in compagnia della famiglia verdeazzurra. Sua moglie, le sue figlie e la squadra lo hanno omaggiato con una sorpresa al PalaDelMauro. Auguri.

Abate, il girone di ritorno non è ovviamente iniziato come avreste desiderato. Cosa sta mancando per brindare alla prima vittoria del 2021. Questione di testa o di dettagli tecnico-tattici?

“Dobbiamo tenere a mente, tutti, che nei primi tre match del girone abbiamo affrontato squadre di grande spessore. Tuttavia, entriamo e usciamo dalle partite, giocando a fiammate, situazione mentale che compromette in toto o in parte una gara. Il miracolo della rimonta contro il Dosson non ci è riuscito a Mantova, su questo aspetto mentale abbiamo molto da migliorare.”

Un cambio in panchina, rendimento altalenante, ma una classifica che offre margini di rilancio, in attesa delle Final Eight di Coppa Italia, che il Covid vi ha impedito di giocare nella scorsa stagione. Qual è il suo  bilancio complessivo fino a questo punto della stagione? Si può fare sempre meglio, ma si poteva fare di più?

“Viviamo una stagione in cui le regole sono dettate dal Covid-19. I giri costanti di tamponi creano apprensione nell’attesa dei risultati. La continua scure di eventuali rinvii, così come capitato contro l’Eboli, ci condiziona inevitabilmente. È un campionato imprevedibile e avvincente, noi stiamo facendo benino, ma adesso è arrivato assolutamente il momento topico, in cui abbiamo l’obbligo di dare tutti un qualcosa in più e accelerare.”

Intanto, sta scivolando via il secondo campionato in Serie A della sua creatura, la Sandro Abate. Una cavalcata trionfale dal dilettantismo fino al gotha del futsal italiano. Un passo indietro e uno avanti. La emoziona ricordare da dove siete partiti e dove vorreste arrivare?

“Ricordare i primi campionati regionali sintetizza l’essenza di questa squadra. Io ricordo uno per uno i volti di chi combatteva al mio fianco in campo e di chi credeva in noi tifando da fuori. Ora è tutto sotto i riflettori, molto bello, con una dimensione avvincente che non può che porre al centro delle attenzioni la Sandro Abate. La nostra storia, fatta di trionfi in tutte le categorie disputate, è la nostra essenza e la nostra forza. Ma per chi è abituato a vincere, competere è un obbligo. Dobbiamo riprendere a farlo, non so se immediatamente, in questo campionato, ma abbiamo ancora fame.”

Quest'anno avete raggiunto il traguardo di giocare al PalaDelMauro grazie a una sinergia con l'amministrazione comunale. Resterà la vostra casa anche nella prossima stagione, augurandosi di poter riabbracciare i tifosi e aprire le porte alla città per farla avvicinare allo spettacolo del calcio a 5?

“Il palazzetto vuoto ci rassegna una grande tristezza, è una finestra significativa sulle sofferenze che stiamo vivendo in questo tempo. Colgo l’occasione per abbracciare le famiglie che hanno avuto perdite in questa improba battaglia, sperando in un futuro più sereno. La nostra voglia è quella di vincere qualcosa immergendoci nell’abbraccio della nostra gente festante al PalaDelMauro.”

Tornando al campo, vi siete sempre fatti trovare pronti per sopperire a lacune da colmare per valutazioni o sfortuna, come nel caso dell'infortunio occorso a Villalva. Pensa che abbiate trovato un equilibrio o meditate di puntellare ulteriormente la rosa, anche in vista dei playoff?

“La società ha fatto un grande sforzo unendo al nostro gruppo squadra Jonas Pinto, campione di assoluto spessore e grande carisma. Tuttavia, il gruppo societario e il presidente Santosuosso si faranno trovare pronti se si scorgesse la possibilità di migliorare ancora.”

Nicolodi in Nazionale è l'ultimo, in ordine cronologico, dei verdeazzurri arrivati alla convocazione dell'Italia. Un grande orgoglio...

“La convocazione di Nicolodi è motivo di grande gioia, ma senza nulla togliere al mio compagno Nico, mi ha emozionato la scorsa chiamata a favore di Fantecele. Vedere in azzurro un mio compagno che ha calcato i campi di B insieme a me, caratterizzando la cavalcata fino alla Serie A, è un premio per lui  e per il lavoro svolto negli anni della Sandro Abate stessa. Speriamo che André prenda parte alla spedizione per gli Europei.”

Rinviato il derby con la Feldi Eboli, sotto con il Real San Giuseppe di un certo Molitierno. Che derby si aspetta e che sensazione le farà ritrovare il portierone da avversario?

“Per indole, per i rapporti cordiali che abbiamo con le altre Campane, per le tante partite giocate, non mi appassionano più di tanto queste partite. È un incontro di regalar season, vale tre punti, saluterò Molitierno come all’andata e cercherò di fargli gol. Al PaladelMauro ci sono andato vicino...”