“Una volta chiarita la vicenda lo incoraggeremo io stesso e la madre ad andarsene a lavorare all'estero. In bocca a lupo a noi... ma soprattutto a Nicola (l'Ing. Russo)”. Si chiude così la lettera di Antonio Carmine Russo, papà di Nicola Russo, 49 anni, capo uffico tecnico dei Comuni di Cusano Mutri e Durazzano, da martedì ai domiciliari.
“Mio Figlio, l'ing. Russo, è stato travolto da accuse orribili – scrive -ed è stato arrestato martedì mattina. Con grande coraggio ha studiato tutti gli atti (circa 5.000 pagine) e si è preparato per l'interrogatorio di venerdì. All'interrogatorio a Benevento ha preferito essere accompagnato da me. Ovviamente è un momento molto duro per lui. L'interrogatorio è durato oltre tre ore. Mio figlio ha smontato punto per punto ogni accusa, con leggi e documenti ufficiali (documenti che durante le indagini non erano stati acquisiti neppure), dal momento che ha una grande preparazione nella materia. L'avv. Mignone Alberto e l'avv. Severino Marcello (quest'ultimo del foro di Napoli) sono stati davvero bravi e i miei complimenti e ringraziamenti vanno anche a loro”.
E ancora: “Il Gip ha rigettato la richiesta di revoca dell'ordinanza cautelare. L'accusa è suffragata da una consulenza tecnica la cui fondatezza è tutta da valutare, oltre che da esposti vari a chiaro sfondo politico, chiaramente estranei all'organo tecnico che mio figlio rappresenta. Ma su tali aspetti la magistratura farà chiarezza successivamente. Confidiamo comunque nella magistratura. Ora i nostri avvocati stanno lavorando per il riesame che si terrà a Napoli. In questo momento quello che conta è che mio figlio abbia dimostrato la sua correttezza durante l'interrogatorio, ribadisco con documenti e leggi... E' tutto registrato ed è agli atti della magistratura e la registrazione del citato interrogatorio sarà trasmessa al riesame di Napoli. Quanto sopra riportato mi è stato riferito dai nostri legali”.
La conclusione: “Per ora dobbiamo aspettare, ma mio figlio, l'ing. Russo, è solo ferito. Una volta chiarita la vicenda lo incoraggeremo io stesso e la madre ad andarsene a lavorare all'estero. In bocca a lupo a noi...ma soprattutto a Nicola (l'Ing. Russo)”.