"Noi vogliamo parlare di piano industriale del Paese, di futuro e prospettive. Non ci interessano le polemiche.
Mi sto occupando di questo e non di altro". Con queste parole il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli risponde alla domanda di Affaritaliani.it su come stia andando l'operazione di allargamento della maggioranza soprattutto al Senato. Ma se fallisce l'operazione 'costruttori' e con Renzi e' chiuso il dialogo definitivamente, come ha detto oggi Crimi, restano le elezioni anticipate? "Crimi ha perfettamente ragione, non ci sono alternative", risponde in modo netto il ministro ed esponente di spicco del Movimento 5 Stelle.

In caso di elezioni politiche anticipate, pensa che il premier Conte possa guidare il M5S ed essere il candidato premier della coalizione? "Il presidente decidera' cosa fare, ma personalmente confermo quanto ho sempre detto: Conte e' il punto di equilibrio di questa maggioranza e dovrebbe essere il candidato premier", conclude Patuanelli.

Duro il commento delle opposizioni. "Tra telefonate, pressing e appostamenti vari si sta superando ogni limite di decenza istituzionale. Il Paese e' da giorni ostaggio di una crisi di governo che non arriva mai ad un punto fermo, con il Parlamento trasformato in un suk a cielo aperto mentre fuori dal Palazzo continua a incombere la pandemia. E' semplicemente indegno che vengano quotidianamente sbattuti sui giornali nomi di parlamentari della Repubblica come se fossero oggetti in vendita, soprattutto dopo le loro chiarissime e ripetute dichiarazioni di lealta' politica ai gruppi di appartenenza". Lo afferma Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia.

"Una lealta' che i senatori di Forza Italia dimostrano ogni giorno lavorando con responsabilita' e senso di appartenenza sia in Aula che nelle Commissioni. Una coerenza e una dignita' istituzionale che meritano rispetto assoluto e che difendero' personalmente sempre, fino alla fine - aggiunge -. Questo governo e i suoi sostenitori della prima, della seconda e dell'ultima ora, invece, hanno sempre anteposto la comunicazione alla politica, ma ora si e' ampiamente superata la misura: basta avvelenare i pozzi sulla pelle del Parlamento e del Paese". (Italpress)