Questa mattina, dopo 77 giorni dalla chiusura, è stata riaperta al pubblico la Galleria degli Uffizi. Tra i primi visitatori la ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, alla quale ha fatto da guida il direttore Eike Schmidt. La riapertura degli Uffizi è stata possibile in base al nuovo Dpcm del 14 gennaio che consente di riaprire mostre e musei nelle regioni in zona gialla. La ministra, accompagnata dal presidente della Toscana, Eugenio Giani, proseguirà la sua giornata fiorentina con una visita all'Isis Gobetti-Volta di Bagno a Ripoli.
La ministra dell'Istruzione, ha così risposto alle domande dei giornalisti sul concorso per l'insegnamento: "E' impossibile che un giovane neolaureato abbia più punti rispetto a chi insegna da 10 anni, perché ogni anno di insegnamento vale 12 punti in graduatoria. Noi abbiamo pensato ad un sistema che contemperasse le esigenze dei precari che hanno più di 36 mesi di servizio, con un concorso straordinario per loro, che ha visto espletare il 75% delle prove, e che si chiuderà a febbraio, e poi c'è il concorso ordinario per i giovani neolaureati. Quindi abbiamo valorizzato sia chi aveva un servizio alle spalle, sia chi neolaureato aveva voglia di mettersi in gioco e provare la carriera dell'insegnamento. Entrambe le categorie sono così tutelate".
E sul rientro in aula: "La scuola non è solo apprendimento, la scuola è vita e se gli studenti comunque escono di casa, e lo sappiamo benissimo, tanto vale che vadano in un ambiente controllato come la scuola perché tutta la comunità scolastica ha lavorato perché lo sia". La ministra ha poi aggiunto: "Se tutti insieme lavoriamo e facciamo squadra per un obiettivo, quello dell'istruzione e della formazione dei nostri studenti e delle nostre studentesse, i risultati si ottengono. Ovvio che si debba essere sempre molto prudenti, perché viviamo all'interno di una pandemia, e che si debba avere un grandissimo senso della responsabilità. Ma se le regole si rispettano, se ci si organizza come è stato fatto per evitare gli assembramenti, per avere più corse dei bus, sensibilizzando gli studenti e le studentesse al massimo rispetto delle regole, il diritto all'istruzione può essere contemperato con il diritto alla salute, facendo sì che nessuno possa mai dimenticare che il diritto all'istruzione è un diritto costituzionalmente sancito e deve essere tutelato in un paese che vuole essere civile e che vuole pensare al futuro delle nostre generazioni".