L'Avellino è concentrato sul mercato in uscita. Dopo aver inserito in organico Carriero, Baraye e Illanes, e salutato Pizzella, Burgio e Nikolic (tralasciando i giovani Mariconda e Corcione), si continua a cercare una sistemazione ai calciatori bocciati da Braglia. Il flop, totale, fatta eccezione per Adamo, per quanto riguarda la scelta degli under, in relazione e rendimento nel sistema di gioco che si sarebbe voluto adottare (4-4-2) e si è dovuto scegliere (3-5-2), è conclamato. A renderlo incontestabile, in aggiunta alle partenze già definite, c'è l'esclusione dal progetto tecnico di Marco Silvestri e Bruzzo, non convocati per scelta tecnica nelle ultime due partite: il primo, per cui ci sarebbe stato un timido sondaggio del Ravenna, ha totalizzato appena 413 minuti nel corso del girone di andata ed ha declinato la corte della Cavese; il secondo, ancora di meno (183). Per lui, Albinoleffe, Como e Lecco avrebbero chiesto informazioni, ma non è da escludere che possa far rientro al Pontedera da cui è stato ingaggiato, la scorsa estate, con la formula del prestito oneroso. Altro under finora mai protagonista in biancoverde, se non per il gol al Monopoli, è Dossena. L'arrivo di Illanes e le gerarchie che lo vedono indietro, rispetto a Rocchi, sembra rappresentare il punto di non ritorno. Il rischio di una seconda parte di campionato a scaldare la panchina è alto, a dispetto del buon potenziale, inespresso anche per effetto degli equivoci tattici che hanno accompagnato la costruzione della squadra sin dalla scorsa estate, anche se Braglia è sempre stato molto chiaro sul modulo su cui plasmare l'organico. Il Padova potrebbe essere la soluzione per cercare il riscatto personale dopo che il Potenza, che pur lo avrebbe accolto volentieri, non sembrerebbe essere in cima alla lista dei suoi desideri. Dovrebbe, invece, restare Rizzo, che ha giocato prevalentemente spezzoni di gara. Altro giovane dal valore, finora, indecifrabile o indecifrato. Infine, si attende una risposta sul campo dal giovane Errico, decisamente sfortunato nella prima parte di stagione. Se non dovesse dare garanzie circa il suo completo recupero, psicologico, più che fisico, dopo aver affrontato per due volte il Covid e superato due guai muscolari, non resterebbe che intervenire sul mercato per affiancargli un trequartista. Presumibilmente esperto. E, allora, si che, per il secondo anno consecutivo, la gestione della "linea verde", stavolta senza difficoltà alcuna di carattere societario, potrà reputarsi, dati alla mano, disastrosa.
Flop under, l'Avellino ora spera che trovino una sistemazione
Equivoco tattico, profili acerbi. Per il secondo anno di fila i giovani sono un autentico tabù
Marco Festa