"La perdita occupazionale in un anno e' pari a quella registrata tra il 2008 e 2009. Il dato tendenziale di novembre, diffuso oggi dall'Istat, segnala un calo di 390 mila occupati pari a quello che si registro' nel primo anno della precedente crisi, con la differenza di non poco conto, che allora tutto il sistema produttivo, seppur in sofferenza, era in attivita'". Cosi' Ivana Veronese, segretaria confederale della Uil.
"Il mercato del lavoro attuale e' sicuramente e palesemente in fortissima difficolta', ma il sistema sta reagendo sufficientemente bene grazie alla continua proroga di due fondamentali misure messe in atto, quali la cassa integrazione Covid e il blocco dei licenziamenti che si protrarranno fino alla fine di marzo. L'assenza delle stesse avrebbe infatti comportato un'emorragia occupazionale senza precedenti in questi lunghi mesi di pandemia. Visto il trend lento della ripresa economica queste misure dovranno essere prolungate", aggiunge.
Per Veronese "le misure 'tampone' che servono ad attutire gli effetti negativi della crisi sul versante occupazionale e sociale, da sole comunque non bastano. E' necessario dare attuazione a tutto cio' che manca al mercato del lavoro, a partire dalle politiche attive, e investire in politiche volte a superare i tanti divari territoriali, di genere e digitali strutturalmente esistenti nel nostro Paese. Per fare cio' e' necessario il coinvolgimento di tutti, parti sociali incluse. Il rilancio del nostro Paese e il suo futuro - conclude - dipendono oggi dalla programmazione delle ingenti risorse nazionali ed europee di cui possiamo disporre, che dovranno concentrarsi su una progettualita' strategica e di qualita'".