Baronissi

"Insussistenza di cause". Il presidente dell'ANAC Giuseppe Busia boccia le segnalazioni pervenute nei mesi scorsi all'Autorità Nazionale Anticorruzione aventi ad oggetto presunte ipotesi di inconferibilita' di incarichi e incandidabilita' del sindaco di Baronissi Gianfranco Valiante.

Il presidente dell'Anac smentisce, dunque, definitivamente, le tesi messe in campo durante la scorsa campagna elettorale dagli allora candidati sindaco Luca Galdi, Giovanni Moscatiello e Antonio Siniscalco - che ne fecero il loro cavallo di battaglia - riguardanti l'incandidabilità del poi eletto sindaco Gianfranco Valiante, a causa del suo ruolo di presidente del Cda dell'Azienda consortile sociale Valle dell'Irno.

L’Anac chiarisce definitivamente che  la carica politico-elettiva del sindaco non rientra in nessuna delle categorie di incarichi inconferibili. Il presidente dell'Autorità anticorruzione precisa, infatti, nella sua relazione, che - contrariamente a quanto ritenuto dai segnalanti - la carica di sindaco non rientra nella definizione di incarichi di amministratore di enti pubblici e di enti diritto privato in controllo pubblico, in quanto tale definizione comprende gli incarichi di presidente con “deleghe gestionali dirette”, non riconducibili a quello, appunto, di presidente del CdA dell'Azienda consortile sociale Valle dell'Irno.
Il Consiglio dell'Autorità, nell'adunanza del 16 dicembre 2020, ha dichiarato, dunque, l'insussistenza di cause di inconferibilità di incarichi.

“Solo qualche giorno fa - rivela il sindaco Gianfranco Valiante - a ricezione della pronuncia del Presidente dell’Anac, abbiamo avuto contezza di tali segnalazioni; segnalazioni sotterranee volte evidentemente a capovolgere la volontà popolare che ha rieletto, nel giugno 2019, il sottoscritto sindaco. E’ una pronuncia che accogliamo ovviamente con favore e soddisfazione e che mette definitivamente la parola fine a questa vicenda per la quale siamo sempre stati sereni. Gli allora candidati sindaco Luca Galdi, Giovanni Moscatiello, Antonio Siniscalco fecero di tale abnormità giuridica e politica il loro cavallo di battaglia alleandosi e apparentandosi fra loro nella fase di ballottaggio che  portò poi alla vittoria del sottoscritto col 54,50% dei voti contro il 45.50% complessivo dei tre. È una vicenda che pensavo chiusa dopo l’elezione a sindaco, ma che invece è stata ancora   utilizzata da chi è stato sonoramente battuto dal voto e che ora pensava di poter ribaltare con l’ennesimo sleale sgambetto. Prendiamo ancora una volta atto di tale politica deteriore ma continuiamo a lavorare alacremente per la città. Archiviamo la vicenda come una triste pagina della storia politica di Baronissi”