Benevento

«Non mi candido a sindaco. Sono onorato che si faccia il mio nome, ma credo il nome del candidato sindaco alternativo a Mastella dovrebbe venir fuori in maniera diversa». Italo Di Dio, consigliere comunale civico, analizza la situazione politica di Benevento e parla delle comunali del 2021, ormai alle porte, sgombrando il campo e togliendo un nome, il suo, tra i papabili alla sfida a Mastella, ma non disdegnando l'ipotesi di “gross coalition” che pure trapela. 


Di Dio infatti spiega: «Si sta dialogando in maniera eterogeneo con diverse anime: il candidato deve essere una sintesi di tutte queste anime chiaramente». 
Un dialogo che tuttavia ad oggi non decolla, con continui slanci “solitari” come visto nelle ultime dichiarazioni derivanti da quell'area politica alternativa all'attuale amministrazione appunto, ma che non trova la quadra. Tutti infatti hanno evidenziato di non escludere di andare da soli alle urne. 


 «A Gennaio – spiega Di Dio – entreremo nel vivo della campagna elettorale. E' chiaro: Mastella è già pronto in base a un collante evidente che è la gestione, dalle partecipate al comune alla Provincia, ed è evidente che la sua squadra sia già pronta. Per contro la nostra mission è in salita, ma non è affatto impossibile: bisogna capire che veniamo dal basso, e vogliamo portare il ragionamento sul livello civico prescindendo dal mondo partitico. Il quadro non è ancora del tutto chiaro ma sono fiducioso». 


La fiducia di Italo Di Dio si basa anche su quella che a suo modo di vedere è stata una cattiva gestione amministrativa, che andrebbe messa alle spalle: «Al di là di quelli che sono i giudizi o le richieste politiche che arrivano dai tavoli nazionali o regionali io credo che questa amministrazione abbia governato male, e al livello cittadino questo è un sentiment che mi sembra diffuso, con una popolarità di questa amministrazione che è fortemente in calo. Questo dovrebbe essere uno stimolo verso tutti quelli che vogliono creare un'alternativa per questa città e che vuol mettersi alle spalle questa esperienza amministrativa». 


Di Dio a tal proposito stigmatizza l'ipotesi di modifica regolamentare allo studio in commissione Affari Istituzionali: «Dopo aver modificato le regole del quorum per l'indebitamento comunale, ora si presenta una proposta che prevede che nel caso in cui in fase di seduta consiliare nella prima fase non si raggiunga il quorum mino si procede nell'arco di un'ora o anche di meno a una seconda chiamata, e per essere valida la seduta in seconda chiamata basterebbe solo un terzo dei consiglieri comunali: undici in pratica. Questo per arginare il problema del numero legale che in queste ultime sedute è stato evidente per questa maggioranza: più volte il numero legale è stato garantito dall'opposizione, che però non può garantirlo per sempre. Io spero che questa manovra non arrivi proprio in consiglio comunale perché è evidente che si stravolge una regola basilare della democrazia, chi vince ha la maggioranza e governa. Se però non si ha più la maggioranza molto semplicemente si va a casa e si ridà la parola agli elettori. E' ovvio». 


E dunque ripartire dal basso e in base a ciò tessere la strategia per Palazzo Mosti. E la strategia di Dio prevede appunto di unire anche ex amministratori rimasti lontani dalle ultime vicende politiche e aprire a chi si ritiene alternativo all'attuale amministrazione, con una candidatura che unisca i sentiment e a cui non si può dire di no : «La verità è che il dibattito politico è stato assente, e si è registrato anche uno scollamento da parte dell'opinione pubblica e dei cittadini rispetto alla politica. Con un esperimento civico per contro si potrebbero riportare i cittadini a riavvicinarsi, creare entusiasmo attorno a questo progetto».