Sala Consilina

Cinque del mattino. Un collettivo di ragazzi si è unito per vestire le mura di via Mezzacapo a Sala Consilina con una “dedica d'amore” al Vallo di Diano, 33 metri di striscione giallo e nero che recitano:“Tornate, non dovete fare altro. Qui se ne sono andati tutti, specialmente chi è rimasto”. Un invito a tornare a casa, un invito a non abbandonare il territorio.

“Una squadra, cuori menti e braccia, mesi di lavoro, organizzazione delle idee, autofinanziamento, acquisto dei materiali” racconta una delle giovani che hanno partecipato all'iniziativa. La notizia inizia a fare il giro della città, ma tempo poche ore, e grandi cartelloni bianchi hanno cancellato la scritta.

Uno dei ragazzi del collettivo ha iniziato a riprendere l'a cosa: “Noi abbiamo fatto un invito a tornare, lì dove sotto c'erano ancora i manifesti del 2002.”

“Questa è l'amministrazione di Sala Consilina. - La rabbia di uno dei ragazzi - Non sono durati nemmeno mezza giornata. Siamo arrivati al limite, cancellare una frase che non aveva nessuno scopo politico, una dimostrazione di incertezza e ignoranza. Non possiamo accettare passivamente queste cose.”

"La frase poteva essere interpretata male." Avrebbe commentato il primo cittadino con uno dei ragazzi.

In loro sostegno anche il direttore artistico della Cantina della Arti che ha condiviso lo sfogo del ragazzo commentando:“Eventualmente l'installazione poteva essere rimossa perché non era stata autorizzata. Ma coprire la frase poetica è chiaramente un gesto di censura".

“Allora guai, non leggete quella frase, che non vi venga il dubbio di sapere chi è Franco Arminio e perchè predica di prendere un angolo del proprio paese e di farlo sacro, non chiedetevi perchè dei ragazzi danno tanta importanza a una frase e hanno voglia di smuovere coscienze. Forse il giallo non piaceva. La prossima volta usiamo il verde, il colore della speranza.” Concludono i giovani.