“La somministrazione del vaccino anti covid19 sia destinata, con priorità, alle persone con disabilità e particolarmente agli ospiti delle “Residenze sanitarie per disabili” e dei “Centri per disabili”, nei quali è alto il rischio di contagi”.

E’ quanto afferma il Garante dei diritti delle persone con disabilità della Regione Campania, Paolo Colombo.

“Bisogna considerare, infatti, che, nelle persone non autosufficienti e con disabilità psichica, soprattutto se ospiti dei centri per disabili, il rischio di contagio è particolarmente elevato, considerata l’estrema difficoltà nel rispettare rigorosamente le misure di sicurezza nel contesto quotidiano.

Allo stesso tempo, la scarsa propensione alla collaborazione di queste persone, soprattutto nel momento in cui sono private dell’assistenza di chi se ne prende normalmente cura, si rivela un fattore di rischio in più, soprattutto in àmbito ospedaliero, ad esempio in caso di ricovero per infezione da Covid-19” – sottolinea Colombo.

“Inoltre, in una seconda fase della campagna vaccinale, sono stati indicati dal Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 i ‘soggetti più fragili’ come i destinatari delle dosi di vaccino, insieme con i soggetti in età avanzata e a quelli con patologie gravi preesistenti. Non è però ancora a tutti chiaro se in questa definizione rientrino le persone con disabilità grave e non autosufficienti, nonché coloro che usufruiscono dell’assistenza domiciliare integrata.

Queste persone sono doppiamente esposte al pericolo di infezione, sia perché le condizioni mediche possono determinare in molti casi un peggioramento del decorso della malattia da Covid-19, sia in riferimento ad un quadro più complesso, che investe la più ampia sfera di vita delle stesse persone e di chi se ne prende cura e carico. Vanno quindi considerate fra quelle da sottoporre a vaccinazione con carattere di priorità” – sottolinea Colombo.

“È quindi importante – conclude il Garante - che tali necessità siano tenute nella giusta considerazione nella predisposizione dei piani vaccinali e che, nella stessa comunicazione istituzionale, sia data rassicurazione sul fatto che la priorità sarà estesa anche alle persone con disabilità ospitate nelle strutture e a coloro i quali rientrano fra le categorie più vulnerabili a prescindere dal dato anagrafico. Ciò anche considerato il rapporto ‘Abbandonati’ di Amnesty International che ha rivelato che, in queste strutture, vi sono violazioni e mancata tutela del diritto alla vita, alla salute e alla non discriminazione dei pazienti anziani e dei disabili da parte delle istituzioni”