Turismo crollato, e molti Comuni impongono la quarta rata Tari senza alcuna decurtazione per b&b e case vacanze, affittacamere, l’esortazione dell’Abbac ai Comuni per garantire esenzione della quarta rata e rimediare alla grave disparità di trattamento con l’imposizione di tariffe inadeguate e maggiorate rispetto alla civile abitazione.
Dalla Penisola Sorrentina, alla Costiera Amalfitana, come per le isole del Golfo, e dall'area vesuviana come Ercolano e Pompei, come per il salernitano e le aree come interne, molti Comuni non hanno mai inteso modificare il regolamento Tari per le nostre strutture ricettive extralberghiere, equiparate a torto, alla categoria di “albergo senza ristorazione” imponendo in tal modo una tariffa maggiorata - dichiara il presidente Abbac Agostino Ingenito - Facciamo appello all'Anci Campania e all'Ifel perchè proponga un adeguamento automatico e una riduzione o esenzione per le nostre strutture per le quali i Comuni non hanno sinora applicato alcuna decurtazione e non abbia tenuto conto ad esempio della riduzione per chi effettua una sospensione della scia amministrativa ( max 6 mesi) e dei giorni di chiusura obbligatori per chi gestisce una struttura ricettiva integrativa del reddito ( bed and breakfast, case vacanze) .
La pandemia ha distrutto il nostro settore, molte famiglie vivevano di solo reddito turistico, ecco perchè è necessario che i Comuni a cui abbiamo sempre pagato esosi diritti per scie amministrative, versamenti tributi e imposte di soggiorno, ci ascoltino .
Abbiamo diverse proposte, in alcuni casi già inviati agli enti locali, come ridimensionare la tariffa a civile abitazione e condividere un percorso per un eventuale aumento dei componenti nucleo familiare, tenendo conto della quota variabile, dei giorni di chiusura ed eventuali altri esenzioni , ma sinora hanno tutti fatto orecchio di mercante".