Benevento

C'è anche un sannita tra gli undici destinatari di una ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip di Roma, su richiesta della Procura, nell'inchiesta dei carabinieri su un presunto traffico di sostanze dopanti tra la Capitale e Malta.

Si tratta di un 40enne di San Salvatore Telesino – è difeso dall'avvocato Angelo Leone -, per il quale è stato disposto l'obbligo di firma, una misura applicata anche ad altre tre persone. Due sono invece finite agli arresti domiciliari, per le restanti cinque l'obbligo di dimora. Il blitz ha interessato più regioni ed è sttato scandito anche dall'esecuzione di oltre venti perquisizioni. Nel mirino un'associazione per delinquere, di natura transnazionale, finalizzata al  traffico di sostanze dopanti e anabolizzanti, anche a effetto stupefacente, con basi operative a Roma e Malta e  centri di distribuzione locale ubicati in tutt'Italia.

Le indagini erano state avviate nel 2017, dopo il blocco di una spedizione sospetta presso l’aeroporto di  Ciampino da parte dei carabinieri della Sezione operativa centrale e dei funzionari dell’Agenzia dei  monopoli e delle dogane. Cinquantotto, complessivamente, le personee chiamate in causa, a vario titolo, con l'attenzione puntata anche sulla falsificazione di documenti e di ricette mediche  impiegati per l’approvvigionamento delle sostanze, con gravissimi rischi per la salute  degli assuntori. 

L'attività investigativa, supportata da pedinamenti, intercettazioni, analisi  finanziarie e delle movimentazioni bancarie, attivazione dei canali di cooperazione internazionale giudiziaria  e di polizia (con Eurojust ed Europol), avrebbero consentito di ricostruire il modus operandi dell’organizzazione. Una illecitamente  importate dall’estero in Italia, le sostanze sarebbero state commercializzate sul territorio nazionale attraverso vari centri di  distribuzione e spedite mediante ignari corrieri all’interno di plichi anonimi o recanti intestatari  fittizi, per essere poi destinate a sportivi e atleti, sia professionisti sia amatoriali, che le avrebbero assunte per  migliorare le proprie prestazioni agonistiche, come peraltro riscontrato in occasione di mirati controlli  antidoping effettuati in competition e out competition dai militari del Nas in collaborazione con  Nado Italia e con la Sezione vigilanza sul doping del Ministero della salute.  Al sannita viene contestato di aver ricevuto alcune spedizioni nel 2017.