Benevento

Civico 22 prosegue nel suo programma: «Non siamo noi a convergere sugli schemi altrui, dovranno essere gli altri, se vogliono, a venire sui nostri». Per ora dunque non si transige: il dialogo c'è, e da entrambe le parti (Pd e gli stessi Civici) viene definito proficuo, buono. Ma la posizione dell'associazione è stata ribadita anche ieri dal segretario politico Pasquale Basile: «Nulla di nuovo rispetto a prima: il nostro cammino parte dai temi, da momenti pubblici e si basa sulla visione, poi vedrremo dove si andrà a finire. Di certo vogliamo mettere al primo posto i problemi delle persone e le cose concrete e non le liturgie politiche: è il modo più semplice e trasparente per aggregare, ci sembra il minimo comun denominatore per dialogare». 
E come detto, ad oggi non si è disposti a trascendere dal nome di Moretti, e comunque al dei nomi che tradizionalmente vengono calati sul campo in queste occasioni: «Sfidare l'attuale maggioranza di governo sul proprio terreno di elezione fatto di gestione di potere clientelare e costruzioni di alleanze a partire dall'aggregazione di apparati tenuti insieme soltanto da interessi particolari significherà condurci alla sconfitta certa dinanzi ad un avversario oggettivamente più forte.  Sfidare l'attuale amministrazione di governo a partire dalla nomenclatura di spessore con profili simili a chi la rappresenta a partire dai ruoli già ricoperti in politica o dalla presunta "esperienza" significa proporre l'immagine speculare di Mastella.
Dall'altro lato sfidare l'attuale amministrazione con profili scialbi che siano individuati utilizzando come metro di scelta il livello di affidabilità per gli stessi apparati di potere e non il consenso dei cittadini grazie ad una forte riconoscibilità sociale, significa giungere a sconfitta certa.
Per riuscire a vincere contro un modello radicato di gestione del potere è oggi necessario un sogno in cui credere, un sogno concreto che sia capace di parlare alla pancia e al cuore dei cittadini, una visione, un'alternativa reale e con essa una guida che al meglio possa rappresentarla. 
Per questo motivo chiediamo un passo indietro a tutti rispetto ad alleanze precostituite o imposte per farne due in avanti verso una proposta condivisa di cambiamento e di governo credibili. Costruiamo un'alternativa a partire da un confronto franco, pubblico trasparente su idee e proposte, confrontiamoci con l'obbiettivo di fare sintesi e consegnare prospettive concrete ai cittadini».
Il Pd ad oggi non si tira indietro, nel senso che un braccio di ferro sul nome non c', c'è invece la volontà di dialogare, con Civico 22 “al di là di alcune rigidità ideologiche giudicate comprensibili” così come con i Cinque Stelle, dialogo che secondo fonti vicine ai dem sarebbe favorito anche da quanto si profila per le elezioni a Napoli. 
Smentite seccamente poi voci relative a gradimenti o nomi sgraditi ai piani alti del palazzo arcivescovile: da lì non partono indicazioni, è quanto emerge, né bocciature per nomi che sono o vengono tirati in ballo, né c'è la volontà di influenzare in alcun modo un campo diverso da quello in cui si opera tradizionalmente.