Napoli

La Campania resta in zona arancione, torna ad esplodere la rabbia dei ristoratori a Napoli. Il lungomare e la vicina via Chiatamone sono stati bloccati nuovamente dai ristoratori che protestano, contro la decisione del governatore Vincenzo De Luca, di mantenere la Campania in fascia arancione anziché in quella gialla, come invece aveva previsto da oggi e fino al 23 dicembre il ministero della Salute. 

Dopo la protesta di ieri, gli imprenditori sono di nuovo scesi in piazza per chiedere di riaprire almeno fino a mercoledì, ovvero prima dell'entrata in vigore della stretta in “zona rossa” prevista dal Governo tra il 24 dicembre e il 6 gennaio. Mentre in tutta Italia sono tornate le norme della zona gialla, infatti, in Campania non ci sono stati cambiamenti.

Nella giornata di ieri c'era stato anche un incontro col prefetto di Napoli, Marco Valentini, per chiedere la possibilità di riaprire, ma poi era arrivato il secco "no" di De Luca. Protesta confesercenti Campania ,che parla di 100mila aziende in tilt per il cambio di rotta regionale. “I ristoratori sono disperati - spiega Vincenzo Schiavo presidente Confesercenti Campania - e senza ristori, chiederemo i danni”. Confcommercio parla di atto gravissimo del Governatore.

L’ordinanza numero 98  vieta la vendita di bevande dalle 11 del mattino in poi e il consumo di cibo e bevande escluse l’acqua all’aperto per tutta la giornata nelle strade. Stretta dunque su passeggio, assembramenti e addio a brindisi e spritz, con contestuale chiusura dei ristoranti per cui resta consentito il delivery, che devono adeguarsi ad una chiusura solo campana. Vietato il raggiungimento delle seconde case, anche se in regione.

Ma l’isola azzurra si dissocia.  Il sindaco di Capri, Marino Lembo come quello di Anacapri, Alessandro Scoppa, hanno firmato due ordinanze che sanciscono la zona gialla per i due comuni, in conformità con le disposizioni del ministro della Salute Roberto Speranza, ma in controtendenza con quella di De Luca.

A Capri sarà ammessa l’apertura dei servizi di ristorazione, quali pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, dalle 5 alle 18, consentendo inoltre la consumazione al tavolo per un massimo di quattro clienti, purché conviventi. Dopo le 18 e fino alle 22, sarà poi ammessa la ristorazione con asporto, e con divieto di consumazione di cibi e bevande nei luoghi pubblici.