Nella baia di Auckland sono iniziate le “World Series”. Gli Ac75, soprannominati le barche volanti, si sono dati finalmente battaglia. Tutti e quattro i team protagonisti di questa edizione si sono sfidati nei classici "match race" che rendono unica l’America’s Cup. Esordio anche per Luna Rossa, barca del team Prada-Pirelli, che come primo avversario si è trovato davanti i detentori del titolo di New Zeland.

C’è stata tanta emozione all’interno del team e non solo. Anche i telespettatori che hanno atteso le 3:00 del mattino in Italia non hanno potuto fare a meno di ricordare le incredibili notti dell’inverno tra il 1999 e il 2000 quando ci fu il primo assalto alla "brocca" del team di Patrizio Bertelli. Ma questa adesso è tutta un’altra storia e si capisce anche dalle velocità delle "barche volanti". 

In partenza Luna Rossa ha preso un piccolo vantaggio. Segno evidente che nei match race lo scafo dello skipper Max Sirena ha timonieri di livello assoluto come Francesco Bruni e James Spithill. Ma nel primo lato gli italiani hanno sbagliato qualcosa perdendo improvvisamente velocità e lasciando la testa a New Zeland. Lo svantaggio è diventato incolmabile già alla prima boa e sarà di poco più di tre minuti all’arrivo. Un ko che può dare interessanti insegnamenti per le prossime sfide.

Nel secondo confronto di giornata tra American Magic e Ineos, gli statunitensi, che rappresentano lo Yacht Club di New York, si sono imposti prima di fare il bis nell’ultima regata del giorno battendo anche New Zeland. Una vittoria un po’ a sorpresa in una regata emozionante con le barche giunte quasi a contatto all’ultima boa. Una manovra azzardata dei detentori che sono stati penalizzati e hanno dovuto alzare bandiera bianca nell’ultimo lato di gara. Vittoria invece per Luna Rossa contro Ineos autrice di un autentico disastro, segno evidente che queste World Series serviranno, e tanto, agli equipaggi per conoscere meglio questi Ac75 che volano sull’acqua e toccano velocità da motoscafi perché la vela non è più quella di un volta.