A Confindustria Avellino cominciano i quattro anni di presidenza di Emilio De Vizia che ha presentato le sfide del suo mandato all’indomani dell'assemblea di via Palatucci. La sfida è soprattutto sui rifiuti e il nuovo numero uno dell'associazione datoriale non manca di riservare stoccate a Irpiniambiente e all'Ato sulla questione biodigestore.
In particolare sull'azienda provinciale di via Cannaviello non ha usato mezzi termini: “Quando era stata costituita, tutti avevano dichiarato che non sarebbe stata un carrozzone come le società precedenti. Con tutti gli sforzi, a me sembra che si sia portata dentro le stesse problematiche delle vecchie società. Ed oggi non è legittimata dalla norma ad andare avanti”. Il modello a cui De Vizia sembra tendere, dunque, è quello misto: "I sindaci devono scegliere il loro modello di gestione".
Sul progetto biodigestore a Chianche De Vizia non si sbilancia ma chiede di fare presto. “L’Irpinia ha la necessità urgentissima di un impianto per l’umido. E questa assenza sta comportando un esborso di circa 6 milioni all’anno di maggiori oneri. i sindaci dovrebbero chiamare alle proprie responsabilità chi non ha fatto l’impianto e così ha fatto spendere 40 milioni all’Irpinia”.
Infine un richiamo al decoro nelle zone industriali che ancora latita. Deve essere uno degli obiettivi dei primi 100 giorni del suo mandato “Attenzione forte affinché la fibra arrivi ovunque, così come i servizi in generale”.