I giorni passano, ma la scomparsa di Diego Armando Maradona continua a essere una ferita aperta, sanguinante. Non c'è partita che la mente non vada a lui e, dopo l'intitolazione dell'ex stadio “San Paolo” al “Pibe de Oro”, sono brividi ogni volta che è il momento di scendere in campo. Brividi che sente correre lungo la schiena anche Claudio Ranieri, ex tecnico degli azzurri, che domani, alle 15, con la sua Sampdoria, sfiderà il Napoli nella prima gara di Serie A dopo il cambio di denominazione dell'impianto sportivo di Fuorigrotta. “Credo sia una cosa molto bella che il Comune, il sindaco, l'opinione pubblica e tutti quanti abbiano deciso di dedicare lo stadio a Diego Armando Maradona. Oltre a essere stato un campione stupendo, a livello mondiale, è stato un po' l'anima di Napoli. Ha dato vita a tutto un popolo” ha esordito il mister della Doria attraverso il canale YouTube ufficiale dei club blucerchiato per poi aggiungere: “Il primo anno che andai a Napoli provammo, con Ciro Ferrara, a convincerlo a tornare. Parlammo due volte mentre eravamo in ritiro, ma lui aveva deciso di non tornare più. Mi dispiacque molto perché sarebbe stato molto bello allenare un giocatore come lui.” Chiusura sulla stretta attualità: “Il Napoli ha perso soltanto una partita a tavolino con la Juventus e quella con il Milan. Affronteremo una squadra compatta, che ha delle buone geometrie e il carattere di Rino Gattuso. Dovremo fare una gara volitiva, con determinazione, passione e spirito di sacrificio perché dobbiamo far punti.” Vincere per rimanere in scia del Milan è, invece, l'imperativo del Milan. Per provare a ridurre il gap dai rossoneri o, quantomeno, mantenerlo inalterato. Vincere, ancora una volta e come è sempre, dal 25 novembre scorso in avanti, anche per il “Diez”.
Ranieri: "Maradona? Provai a riportarlo a Napoli"
Il tecnico della Sampdoria ha svelato il retroscena alla vigilia della sfida con gli azzurri
Marco Festa