Ariano Irpino

In risposta a quanto indicato dal presidente del comparto turismo e tempo libero di Confindustria Salerno,
Giovannantonio Puopolo, l’amministratore unico dell’Amu Ivanoe Cocca, precisa che le affermazioni
esposte nella nota da egli diramata sono prive di fondamento, innanzitutto perché l’azienda ha adottato e sta adottando tutte le misure atte a razionalizzare il servizio pubblico dei trasporti e, proprio in quanto trasporto pubblico urbano, interromperlo significherebbe commettere un delitto punibile ai sensi dell’art. 331 del codice penale.

Relativamente ai mezzi da 40 a 70 posti che circolerebbero completamente vuoti per le vie di Ariano Irpino e al presunto danno all’economia, all’ambiente e alla salute dei cittadini, sicuramente sono quelli - chiarisce Cocca- che il presidente Puopolo avrà visto spostarsi lungo lungo la statale 90 delle puglie a Cardito verso l’ex deposito dell’Air spa, ove l’azienda sta trasferendo il proprio deposito di località Scarnecchia, che è stato messo a disposizione di Irpinia Ambiente Spa per lo stazionamento dei mezzi della nettezza urbana.

Chiarisce, inoltre, che le norme anti Covid impongono che i mezzi pubblici debbano essere impiegati al
massimo col 50% della loro capienza, ragione per cui sono utilizzati pullman con un numero di posti tali da
garantire il distanziamento interpersonale.

Fa presente che è stato adottato, dall’ultima istituzione della zona rossa, un piano per la riduzione dei
percorsi, garantendo solo la tratta Manna Camporeale, dal lunedì al sabato, e le corse a servizio delle
periferie solo nei giorni di mercoledì e venerdì.

Precisa, infine, che l’Amu sta regolarmente usufruendo degli ammortizzatori sociali a rotazione fin dal mese di marzo. Non nasconde lo stupore dovuto al fatto che notizie tanto erronee quanto allarmanti provengano da chi per tanti anni ha amministrato Ariano e, oggi che non ne fa più parte, si è astenuto dal chiedere ragguagli prima di diffonderle. Fin qui la nota dell'amministratore unico dell’Amu Ivanoe Cocca in risposta alla nota di Giovannantonio Puopolo.