Cava de' Tirreni

«I gruppi consiliari di Siamo Cavesi, Fratelli D’Italia, Forza Italia e La Fratellanza stigmatizzano la decisione della maggioranza di far slittare, ancora una volta, la convocazione del consiglio comunale per una seduta monotematica dedicata all’emergenza Covid-19 e alla situazione dell’ospedale cittadino. Alla luce del moltiplicarsi dei casi di Covid 19 in città e dell’ulteriore depotenziamento della struttura sanitaria cavese, le forze di opposizione già l’11 novembre avevano chiesto la riunione del consiglio comunale per chiedere una risposta politica forte da parte della massima espressione istituzionale della città, precisando che la riunione, data l’importanza dell’argomento, avrebbe dovuto tenersi nell’aula consiliare e non da remoto». Comincia così la nota congiunta delle minoranze della città cavese.

«Proprio per permettere che il consiglio si riunisse in presenza, i gruppi di minoranza acconsentirono a rinviare la riunione del consiglio a dopo il 3 dicembre, in attesa delle nuove disposizioni nazionali sulla lotta al Covid. Nonostante oggi ci fosse la possibilità, sotto ogni punto di vista, di riunire il consiglio prima delle festività natalizie, la conferenza dei capigruppo ieri pomeriggio, a maggioranza, ha preferito rimandare tutto al 7 gennaio, adducendo motivi di sicurezza legati alle attuali disposizioni per fronteggiare l’emergenza», l'atto d'accusa degli oppositori di Servalli. 

«Ciò contrasta con quanto affermato dall’Associazione nazionale dei Comuni, secondo cui il divieto di riunirsi non riguarda gli organi politici. Va tenuto presente, inoltre, che gli spazi dell’aula consiliare avrebbero consentito il rispetto delle distanze di sicurezza. La maggioranza consiliare e l’amministrazione Servalli, che a parole continuano a chiedere la collaborazione delle forze di opposizione su questioni delicate come quella dell’ospedale, nei fatti dimostrano di voler solo prendere tempo per evitare di dover riconoscere, dinanzi a tutta la cittadinanza e ai suoi rappresentanti, di essere rimasti inerti dinanzi all’ennesimo schiaffo inferto dal governatore De Luca ai cavesi», la bordata delle opposizioni all'amministrazione locale.