Baronissi

Sindaci dalle Valle dell'Irno uniti per il rientro a scuola dopo le vacanze di Natale. E' polemica dopo la decisione congiunta delle fasce tricolore dei comuni di Baronissi, Bracigliano, Calvanico, Fisciano, Mercato San Severino, Pellezzano e Siano riunitisi lo scorso 7 dicembre presso il comune di Baronissi per decidere della ripresa delle attività didattiche in presenza. Il coordinamento dei Sindaci della Valle dell’Irno, dopo la riunione, ha deciso per la proroga della sospensione in presenza delle scuole di ogni ordine e grado, fino al 22 dicembre. Una decisione che fa slittare, di fatto, il rientro tra i bachi a dopo le vacanze di Natale. Il nuovo provvedimento è stato fortemente criticato dal coordinatore e portavoce regionale Almerico Ippoliti che, in una nota stampa, sottolinea l'importanza della scuola in presenza e chiede l'annullamento delle ordinanze sindacali e la riapertura degli istituti.

La nota del coordinatore e portavoce regionale Almerico Ippoliti 

“I Sindaci sono la massima autorità locale per la Sicurezza, la Sanità e la Scuola, per tale motivo devono attuare quanto stabilito in materia dal Governo centrale e da quello Regionale. In un territorio quale la Valle dell’Irno, con una popolazione di oltre 81mila abitanti, non si comprende per quale motivo, con 1.020 casi di contagio Covid-19, di cui non si esplicita chiaramente se sono gli attuali o quelli calcolati dall’inizio della pandemia (in questo caso molti sarebbero già da tempo guariti), pari a solo all’1,25% della popolazione totale (somma di anziani, adulti, giovani, ragazzi, bambini anche quelli tra i 2 ed i 7 anni, che dovrebbero rientrare a scuola), tutti i Sindaci dell’area hanno prorogato la chiusura delle scuole fino al 22 dicembre e, quindi, di fatto fino al 7 gennaio 2021, a dispetto delle leggi nazionali e regionali e, soprattutto, senza tenere minimamente in nessun conto i danni psicologici, pedagogici, formativi, di socializzazione e di stress che stanno sopportando i bambini in DAD.

Attualmente, in Campania vi è un caos generale sulla riapertura delle scuole, derivante da decine di Ordinanze Sindacali in contrasto con quelle Regionali, a fronte delle quali le famiglie, le scuole e la comunità scolastica tutta non riescono più ad orientarsi, e non riescono, al contempo, a comprendere i motivi che, come in questo caso, non vengono chiaramente esplicitati in dati reali, che dovrebbero sostenere le più gravi ed estreme decisioni, in nome della salute dei cittadini. Ad ogni buon conto, la salute dei bambini e dei ragazzi va intesa secondo una visione globale e a tutto tondo, che non sembra essere considerata allo stato attuale. Possibile rinunciare a promuovere e ad osservare il diritto all'istruzione degli studenti, a partire dalle più giovani leve? Le scuole in Regione Campania, prima della chiusura, per i rigidi protocolli di sicurezza, erano un luogo sicuro, in cui le spese effettuate e gli sforzi dei Dirigenti, dei docenti e del personale non docente, nonché degli studenti e delle famiglie, avevano permesso di contenere al massimo la diffusione del covid-19. Intanto, mentre in tutto il resto d'Italia e d’Europa le scuole sono rimaste sempre aperte, non si spiega perché quelle campane siano state chiuse in maniera indiscriminata, aumentando la diseguaglianza di trattamento e di formazione degli studenti campani rispetto ai coetanei di tutte le altre regioni.

Il Coordinamento chiede che il diritto all’istruzione ed alla scuola in presenza trovi applicazione uniforme, e non solo su tutto il territorio nazionale, ma anche in Regione Campania. Questo sarà possibile solo se i Sindaci campani capiscano le esigenze formative dei propri concittadini in età scolare, ed abbiano il giusto coraggio e la fermezza per far riprendere la scuola in presenza, non lasciando indietro i nostri bambini che sono il futuro delle comunità, mettendo peraltro le famiglie in condizione di mandare in presenza i propri figli, in osservanza dell’obbligo formativo a cui le famiglie devono ottemperare. Per tutto questo i Sindaci devono consentire la riapertura delle scuole, affinché possa riprendere la didattica in presenza in Campania, così come in tutta Italia. Il Coordinamento Regionale dei Presidenti dei Consigli di Istituto è sempre disponibile ad una collaborazione proficua e costruttiva con gli enti, per il bene della scuola e degli studenti.”

In riferimento alla nota diramata dal coordinamento dei presidenti dei Consigli d'Istituto campani, i Sindaci della Valle dell'Irno hanno così risposto:

“La sospensione della didattica in presenza fino al 22 dicembre è una misura dolorosa ma necessaria, assunta a seguito di una valutazione approfondita dei dati epidemiologici che vede sul territorio della Valle dell'Irno - al momento - 963 casi (dato aggiornato ad oggi) e circa 3000 persone in quarantena. Un’area particolarmente articolata dove sono emersi nelle ultime settimane diversi focolai che hanno portato, purtroppo, al decesso di 23 persone, in gran parte anziani.
In questo momento, a ridosso delle festività natalizie, la ripresa delle scuole, soprattutto della fascia di età 0- 7 anni, avrebbe causato una crescita della curva dei contagi mettendo a rischio proprio la fascia più fragile della popolazione. La proroga, dunque, e' stata una decisione sofferta ma necessaria per diminuire la diffusione del virus e la pressione sulle strutture ospedaliere salernitane e sull'Azienda sanitaria locale.
Al netto delle critiche e delle pur condivisibili diversità di visione sulle strategie da mettere in campo a contrasto dell’epidemia, chi ricopre un ruolo di governo e di massima responsabilità sanitaria, dopo aver condiviso e valutato ogni aspetto, deve assumere una decisione che non rischi di creare ulteriori peggioramenti ad una situazione già particolarmente delicata. E assumendosene la piena responsabilità politica, i Sindaci della Valle dell'Irno hanno scelto di far prevalere l’interesse pubblico legato alla salvaguardia della salute dei ragazzi e delle loro famiglie, soprattutto anziani, in vista dell'ormai prossimo Natale. Naturalmente l'auspicio di tutti è che i dati possano migliorare ulteriormente e che alla ripresa delle attività scolastiche, a gennaio, vi siano tutte le condizioni per una piena ripresa in sicurezza. Siamo consapevoli della gravità dell’impegno che oggi viene richiesto alle famiglie ma l’auspicio e il convincimento di tutti è che sia ormai vicino un ritorno alla didattica normalità”.