Pontecagnano Faiano

Tornano a splendere nel museo archeologico nazionale di Pontecagnano degli antichi manufatti e sequestrati, in passato, dalla guardia di finanza di Salerno a casa di un privato. I reperti storici erano stati recuperati circa tre anni fa dalle fiamme gialle nel corso di una perquisizione eseguita nella tenuta abusiva di un privato. L'abitazione, infatti, era stata costruita all’interno del Parco Archeologico di Pontecagnano, area di fatto sottoposta al vincolo culturale e paesaggistico.

Tra i ritrovamenti di maggiore pregio vi sono alcuni vasi e circa 150 monete, la maggior parte bronzee, ma anche con stupendi esemplari in argento, che si collocano tra il V secolo a.C. e l’età tardo-imperiale. La più antica, in particolare, è uno “statere” riconducibile alla zecca della colonia magno- greca di “Kroton”. Seguono poi un “denario” repubblicano con testa di Apollo sul dritto e Minerva su quadriga al rovescio coniato nell'84 a.C. ed un altro raffigurante l'imperatore Settimio Severo, datato al 210 d.C. La perizia eseguita sui reperti ha evidenziato che la ceramica “d'impasto” a cui appartengono i vasi è simile ad alcune ceramiche esposte nel Museo di Pontecagnano, appartenenti a corredi funerari databili alla fine del VII secolo a.C.

In occasione dell’odierna cerimonia, il comandante provinciale delle fiamme gialle, generale di brigata Petrucelli, ha affidato i beni alla soprintendenteFrancesca Casule, alla presenza anche della dottoressa Luigina Tomay, direttrice del museo di Pontecagnano e funzionario archeologo responsabile di zona.

“Vengono così restituiti alla collettività oggetti di importante interesse storico e archeologico, illegalmente sottratti dal loro contesto originario. L’impegno comune è che, venute meno le restrizioni imposte dalla pandemia in atto, i reperti possano essere esposti e resi fruibili, riconsegnando un importante frammento della nostra storia.” Si legge nel comunicato delle Fiamme Gialle.