"Il decreto annunciato dal Ministro Manfredi per risolvere la differente calendarizzazione delle prove selettive non è arrivato; ciò ha costretto il direttore generale a diramare, in ritardo, una nota agli Atenei, ricordando che il Dpcm del 3 novembre 2020 ha disposto la sospensione dello svolgimento delle prove scritte delle procedure concorsuali pubbliche, a esclusione dei casi in cui la valutazione sia effettuata esclusivamente su basi curriculari o in modalità telematica.

Tuttavia, considerato l’iter procedurale, che prevede uno sviluppo almeno di 7 mesi incluso le attività di tirocinio e con una prova orale finale abilitante che necessita di tempo congruo, è ragionevole ritenere che, oramai, si sia fuori tempo massimo per il prossimo anno scolastico:" E' quanto afferma Aurelio Tommasetti, responsabile nazionale dipartimento Università della Lega per Salvini Premier.

"E l’ingente danno socioeconomico che deriverà dall’indecisionismo del Mur si riverserà sia sugli ottomila aspiranti docenti, che vedranno svanire la possibilità di insegnare stabilmente dal prossimo anno scolastico sul sostegno nonostante l’elevata disponibilità di cattedre, sia sugli studenti disabili, che vedranno leso il
loro diritto ad avere un docente specializzato.

A ciò si aggiunge il disorientamento degli Atenei, abbandonati al loro destino, che sarà inesorabilmente scandito da centinaia se non migliaia di ricorsi. Insomma, siamo nel bel mezzo di un caos diffuso. Il Ministro Manfredi avrebbe dovuto garantire coordinamento centralizzato ed omogeneità d’azione, soprattutto favorendo un adeguato sfruttamento dei varchi temporali caratterizzati dall’abbassamento del contagio (giugno-agosto)”.