L'Antitrust sanziona l'Apple per 10 milioni di euro per due distinte pratiche commerciali scorrette. La prima riguarda la diffusione di messaggi promozionali ingannevoli, in cui il gruppo della mela vantava la resistenza dei vari modelli di iPhone all'acqua per una profondità variabile tra 1 metro e 4 metri fino a 30 minuti, senza però alcun chiarimento circa le specifiche condizioni affinchè questa proprietà sia riscontrabile. Ad esempio, durante i test di laboratorio controllati dagli sviluppatori effettuati con l'utilizzo dell'acqua statica e pura e non nelle normali condizioni d'uso del consumatore.
"La contestuale indicazione del disclaimer 'La garanzia non copre i danni provocati da liquidi', dati gli enfatici vanti pubblicitari di resistenza all'acqua è stata ritenuta idonea a ingannare i consumatori non chiarendo a quale tipo di garanzia si riferisse (garanzia convenzionale o garanzia legale), né è stata ritenuta in grado di contestualizzare in maniera adeguata le condizioni e le limitazioni dei claim assertivi di resistenza all'acqua" spiega l'Authority in una nota.
L'Antitrust ha inoltre ritenuto "idoneo a integrare una pratica commerciale aggressiva il rifiuto da parte di Apple, nella fase post-vendita, di prestare assistenza in garanzia quando quei modelli di iPhone risultavano danneggiati a causa dell'introduzione di acqua o di altri liquidi, ostacolando in tal modo l'esercizio dei diritti ad essi riconosciuti dalla legge in materia di garanzia ossia dal Codice del Consumo". (Italpress)