Salerno

Esce venerdì 27 novembre, per l’etichetta Starpoint Corporation il tributo al caposcuola canadese, firmato dal trombettista Antonio Baldino, che festeggia, così, la sua entrata nella scuderia Yamaha, quale artista della casa giapponese. Otto tracce che racchiudono lo spirito di Maynard Ferguson, poichè Antonio Baldino ha scelto i songs che Maynard amava suonare, lavorando sugli arrangiamenti originali, con una band con cui ha creato, sia una tavolozza sonora molto particolare, fra strumenti acustici ed elettrici, sia una combinazione variegata di armonie, capace di apportare un maggiore ventaglio di possibilità nelle linee melodiche, andando a comporre, così quel “launching pad, per citare l’indispensabile Duke, che permette al solista di inserirsi sempre con grande naturalezza.

Il tributo si apre con Maria, uno deitemi più amati di “West side Story” di Lenny Bernstein, simbolo della intenzione italiana di concepire lo strumento a fiato, che guarda in primis al bel suono e al canto, che qui ritroviamo in versione latin, con la coda affidata al flauto di Domenico Guastafierro, alla ricerca di preziosità timbriche e stilistiche, dalla luminosa cantabilità. A seguire “Birdland” di Joe Zawinul, con la band sprigionante energia potente, swingante, appassionante, che sa mettersi a disposizione dei solisti, con una apertura creativa e libera, agile come un piccolo gruppo dove tutto può accadere, ma capace di sostenere quella atmosfera suggestiva e romantica caratteristica della ballad. Il “Theme for Star Trek” è quello del celebrato Do7 di Maynard. Il trombettista che vuol porsi sulle tracce dell’indimenticato caposcuola, non può non dominare i suoni fuori-registro della tromba. La versione proposta è quella originale, che la formazione con lo svettante solista, esegue in estremo relax, assicurando un intenso, fluido e schietto dinamismo.

Non manca l’omaggio al Maynard balladeur, con “Bitter Sweet” di Willie Maiden, in cui unitamente a “Tenderly”, che chiude il progetto, con un arrangiamento con archi firmato dallo stesso Antonio Baldino, permette al trombettista di fare sfoggio della sua straordinaria capacità di assemblare organizzazione formale, sensibilità e sincera riconoscenza, nei confronti del suo mito. Al centro del florilegio di brani, l’immancabile “Gonna Fly Now”, il tema di Rocky, “Admiral’s Horn” e “Chameleon”, sulla strada della fusion, sicuramente la sua miscela  esplosiva di maggior successo, che pone in luce le capacità del trombettista di riconfigurare motivi familiari, adattare arrangiamenti che esaltano la melodia originale, in cui la totale immediatezza resta la caratteristica principale, unitamente al fascino racchiuso nella ricerca di una “forward intention” di accenti e fraseggi, dialoganti con quel linguaggio dell’azzardo e della sfida, che è l’essenza stessa della musica.