Nei giorni scorsi, a Capaccio Paestum è stata formalizzata la costituzione della nuova associazione politico-culturale “Città Libera”. «La denominazione “Città Libera”, nonché lo stile grafico che la rappresenta, sono stati scelti per incoraggiare la riflessione sul significato etimologico del vocabolo “libero”: “libero” è il potente sentimento di solidarietà, compassione, amore, gentilezza, comprensione e indulgenza verso le persone. L’associazione si muoverà autonomamente con azioni conformi ai principi e ai comportamenti sanciti nel proprio sStatuto, cercando di dar voce e sostegno concreto a tutte le battaglie per la legalità, l’uguaglianza, la giustizia sociale, per i diritti dei lavoratori e per il rispetto del territorio e dell’ambiente», si legge nella nota di presentazione del sodalizio.
I soci fondatori (Luigi Delli Priscoli, presidente, la vice Marianna Matrone e il segretario Lucio Jack Di Filippo) provengono da orizzonti professionali e esperienze di vita differenti, ma li accomuna «la volontà di promuovere il ruolo essenziale del dialogo, della conoscenza e della riflessione quali strumenti per superare le differenze e per stimolare la partecipazione alla vita sociale. La nostra idea è quella di valorizzare l’aspetto di unione e cooperazione che speriamo possa fungere da auspicio per una sempre maggiore collaborazione e comunanza di intenti, anche con altri movimenti associativi. “Città Libera” intende altresì valorizzare il ruolo del lavoro, dell’artigianato, del commercio, di tutte quelle persone che, con le loro preziose attività ed il loro impegno dipendente o autonomo, sono impegnate a difendere quotidianamente il significato della nostra territorialità».
Non solo. «In particolare - dichiara il presidente-promotore, architetto Luigi Delli Priscoli – l’associazione “Città Libera” intende perseguire l’obiettivo di restituire alle persone ed ai cittadini il ruolo sovrano e la dignità di soggetti (e non oggetti di altrui volontà), ruolo e dignità che troppo spesso vengono negati da modalità burocratizzate di gestione della cosa pubblica che li escludono e che delegano il potere a livelli decisionali anonimi, opachi, lontani, sconosciuti, incomprensibili nei loro meccanismi. Obiettivo dell’associazione è quello di favorire la partecipazione attiva dei cittadini alle funzioni politico-amministrative, rifiutando l’imposizione di progetti, politici o di pensiero, che relegano i cittadini a meri destinatari di scelte altrui».