Salerno

Nei volti degli anziani la fotografia indelebile di quei 90 secondi di terrore. 23 novembre 1980, ore 19:34:52, chi c'era ricorderà per sempre cosa stesse facendo in quel momento quando la terra iniziò a tremare. A 40 anni dal terremoto che sconvolse la Campania, devastando le province di Avellino e Salerno, arrivando fino a Napoli e Potenza, resta vivo il ricordo di quella tragedia. Nel Salernitano furono numerosi i comuni colpiti: tra quelli dichiarati "disastrati" Castelnuovo di Conza, Laviano, Colliano, Ricigliano, Romagnano al Monte, Salvitelle, San Gregorio Magno, Santomenna, Valva. Tutti comuni situati a nord est della provincia. Danni enormi anche nel capoluogo. 2.734 persone che persero la vita. Dei quasi 3mila morti, in provincia di Salerno il bilancio ufficiale delle vittime fu di 674 morti e di 2.468 feriti. 

90 secondi bastarono per spazzare via interi paesi, radere al suolo edifici e spezzare migliaia di vite umane. Per i comuni dell'Alta Sele (e non solo) oggi non è una data qualunque. Nel giorno del ricordo, il sindaco di Laviano, uno dei comuni più colpiti, racconta quei momenti: “Ci furono 303 morti, il paese fu distrutto per il 98%. Nei giorni immediatamente successivi alla scossa, tra l’altro, si registrarono anche problemi igienico-sanitari. Con l’arrivo delle prime piogge, le persone erano accampate e rischiavano di “marcire” nei loro abiti”

Nel comune di Valva, la storia la raccontano le pietre del paese. "Le pietre delle case che il 23 novembre di 40 anni fa, in pochi secondi, si trasformarono in macerie e polvere, riempiendosi di lacrime, sangue e paura." Le parole dell'amministrazione comunale ripercorrono quei momenti: "Tra le circa tremila vittime anche Valva ha pianto i suoi figli e visto distrutto l’83% del suo patrimonio edilizio. Quelle povere pietre che erano case crollarono, ma anche i muri dei palazzi nobiliari, delle case contadine e dei bagni sul terrazzo, le conquiste dei sacrifici a mani nude si polverizzarono. Soprattutto, la sera del 23 novembre 1980 alle 19:34 crollo` una realta` legata ad un mondo rurale che oggi sembra lontanissimo, sopravvissuto, pero`, nei ricordi. Ma quelle stesse pietre, recuperate, sono state il segno della ricostruzione, piene di speranza, di orizzonti, di fiducia. Tra le une e le altre sono trascorsi 40 anni, un lungo lasso di tempo durante il quale le immagini del terremoto si sono trasformate prima in ricordi, poi in racconti." E la testimonianza di queste parole trova riscontro nelle immagini che il comune condivide. 

"Chi c’era non ha dimenticato; chi non c’era ha imparato a rispettare il dolore di chi ha perso familiari ed amici e si e` ritrovato senza casa e spesso senza lavoro. La ripresa e` stata difficile e piena di ostacoli, come in ogni altra parte delle aree del Cratere. Ma oggi Valva ha una sua connotazione precisa, non e` un paese periferia; la ratio della Legge 219/81 ha centrato il suo obiettivo: affiancare alla ricostruzione degli immobili il miglioramento della qualita` di vita dei cittadini. Tanti vicoli, tante case hanno sostituito le precedenti, rispettando le caratteristiche originarie di un borgo legato alla sua storia. Una ricostruzione con pregi e contraddizioni, ma che ha tentato di preservare l'anima della nostra comunita`. Quest’anima dovra` essere ancora il simbolo del nostro stare insieme, per garantire possibilita` e spazi ad una comunita` che crede nel suo futuro." 

Tra i comuni disastrati anche Colliano. Il sindaco Adriano Goffredo, in occasione del quarantesimo anniversario, ha invitato i cittadini a deporre una candela accesa sul davanzale della propria finestra: ”La memoria del catastrofico terremoto suscita ancora profonda emozione per l’immane tragedia che segnò le popolazioni e stravolse l’assetto sociale e urbanistico del territorio. La ricorrenza del quarantesimo anniversario è anche occasione per ricordare quanti persero la vita in quel tragico giorno e tutti coloro che si prodigarono per alleviare le sofferenze e le enormi difficoltà dei nostri concittadini.”

Ad Angri, il primo cittadino deporrà una corona in ricordo dei concittadini vittime del terremoto. Anche a Cava de' Tirreni in programma una manifestazione per ricordare le 5 vittime della città, tra cui Mariaolmina Masullo, di tre anni, e Flavio Giordano, di 8 mesi. Alle 18.30 una Santa Messa in Concattedrale in memoria delle vittime e benedizione corona, alle ore 19.34, in piazza Vittorio Emanuele III un minuto di silenzio e suono delle sirene per i due minuti della scossa. A Fisciano, questa mattina, è stato inaugurato un monumento dedicato alle vittime. "Il nostro ricordo affinché il tempo non cancelli ciò che la memoria custodisce” Le parole del sindaco. Un minuto di silenzio in ricordo delle 23 vittime del sisma anche a Baronissi. Il sindaco Gianfranco Valiante ha deposto questa mattina una corona al monumento dei Caduti, realizzato laddove sorgevano i due palazzi distrutti.

(Immagine condivisa dal post su Facebook della pagina ufficiale del Comune di Valva)