Avellino

23 novembre 1980, ore 19.34. Una radio irpina (Radio Alfa 102) sta effettuando una registrazione di musica folk popolare. Il suono viene però improvvisamente  coperto dal rumore di quello che sembra essere un vero e proprio bombardamento bellico. Era invece la scossa di terremoto del decimo grado della Scala Mercalli che colpì Campania e la Basilicata, radendo al suolo interi comuni. I morti furono più di 2mila, quasi 10mila i feriti e 280mila gli sfollati di quella che fu una delle più grandi tragedie nazionali del secolo scorso. 

Chi c'era, lo ricorda nitidamente quel 23 novembre del 1980. Quella domenica l’Avellino battè l’Ascoli per 4 a 2 e militava in serie A. Ognuno ricorda esattamente cosa stava facendo alle 19.34 di quella domenica che cambiò il destino del nostro paese

Da allora il caldo fuori stagione si nota e fa paura e nelle memorie di tutti resta quel suono del terremoto, il suono assurdo di quel boato. 

Una radio tra tante testate, giornali e tv che raccontarono la tragedia divenne Radio Terremoto con le scosse raccontate in diretta, i baracchini da radioamatore smontati dai camion di un'azienda per consentire i collegament radiofonici con i piccoli paesi colpiti, straziati dal sisma, con il racconto della benedizione del Papa raccolta in esclusiva in mezzo ai terremotati disperati.

Questi sono i racconti, il lavoro di una piccola radio libera di Avellino che per quell'impegno straordinario riuscì a guadagnarsi il titolo di 'Radio Terremoto’, in mezzo a tante radio, tv e giornali di tutto il mondo, piombate nei giorni che vennero in una provincia straziata.

Radio Alfa 102, fondata e diretta da Ciro Vigorito, cui oggi e' intitolato lo stadio di Benevento e fratello del patron del Benevento Calcio l'avvocato Oreste Vigorito, non c'e' più, ma restano in rete alcuni dei documenti audio, come la scossa del terremoto rimasta impressa casualmente nella registrazione .

Il contrasto involontario tra la musica e il rombo del terremoto rende ancor più atroce e doloroso l'effetto di quel sonoro trasmesso senza volerlo. Un gruppo di giovani cronisti, scelto da Ciro Vigorito, ando' poi sul campo, raggiungendo anche i più piccoli e smarriti comuni dell'Irpinia sepolti dalle macerie, travolti dalla distruzione e dalla morte. Cronisti sul campo inviati e documentare lo stato dei paesi rasi al suolo dal sisma, l'arrivo, tragicamente in ritardo, dei soccorsi a tanto altro, come le storie, i volti e i personaggi della tragedia.

Tra i documenti piu' toccanti trasmessi da Radio Alfa c'è la registrazione delle telefonate dei tanti irpini emigrati all'estero, in Svizzera, in Germania, negli Stati Uniti e addirittura in Australia che cercavano notizie dei loro cari.

Nei tempi lontani dai social network e cellulari, dirette skype e tanto altro si riuscì a realizzare una imponente opera di comunicazione: immigrati dall’altro capo del mondo che chiamavano la redazione che trasmetteva in diretta le loro voci, i loro appelli  per trovare i loro cari con cui non riuscivano a comunicare. Il 14 febbraio 1981 e tante altre volte alcuni giornalisti di Radio Alfa documentarono e commentarono in diretta le scosse di assestamento, quello sciame maledetto e senza fine.