Avellino

Massiccia adesione allo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori indetto a livello nazionale nelle prime 4 ore di questa giornata: «Non avevamo dubbi - dice il segretario generale della Filctem Cgil di Avellino, Carmine De Maio - visto l'alta partecipazione alle assemblee svolte in tutti i luoghi della provincia di Avellino. Lo sciopero è stata una scelta obbligata, non per avanzare richieste economiche ma per difendere un servizio pubblico essenziale nell'interesse generale del Paese». 

«L’azienda nonostante consapevole delle tante difficoltà che sui territori stanno patendo tutti i lavoratori, grazie ai loro sacrifici si stanno evitando notevoli disagi ai cittadini,  da tempo ha assunto un atteggiamento di indifferenza totale rispetto a tutte le problematiche collegate ai mancati investimenti ed assunzioni.E-distribuzione invece di assumere visto la drammatica carenza di personale, continua a ridurre la propria struttura organizzativa, puntando su scelte sbagliate come l’esternalizzare in appalto le attività, per aumentare i margini di profitto scaricando la responsabilità sia per il rispetto dei diritti dei lavoratori sia della sicurezza».
 
«Interviene con orari sfalsati per ridurre l'emorragia di un numero di ore di straordinario fuori controllo, sta cercando di amplia sempre di più il perimetro della reperibilità, anche di notte e sotto le intemperie, condizioni che aumentano la possibilità di infortuni legati alla scarsa sicurezza dei lavoratori».

Con questo sciopero inizia un percorso per chiedere un cambio di rotta immediato dell’azienda. Come organizzazioni sindacali  Filctem Cgil, Flai Cisl, Uiltec Uil chiediamo un sostanzioso numero di assunzione  per dare risposte concrete, il mantenimento in azienda delle attività principali e il blocco dell'utilizzo eccessivo e non concordato degli appalti, un piano di investimento che riporti l'Italia al centro dell'azione economica dell’azienda, nata e sostenuta da capitali italiani, la ripresa di confronti con ogni territorio per verificare, con dati reali la situazione delle reperibilità e dei carichi di lavoro, che la missione industriale rimanga quella di garantire un servizio essenziale al paese, anche per l'imminente transizione energetica in atto.

«Sarà una vertenza lunga e complicata - conclude De Maio - che va al cuore del problema perché riguarda il futuro dei lavoratori in questa azienda. Questa vertenza visto l’importanza nazionale dovrebbe interessare anche la politica molto distratta su questi tempi e problematiche».