Quello degli autisti degli scuolabus è un grido d’allarme in un momento nel quale la crisi sta distruggendo interi settori economici.
"Servono immediatamente misure di sostegno per evitare la morte delle 148 famiglie degli operatori del trasporto scolastico dei Napoli. Devono sopravvivere o morire? - si domanda polemicamente Carlo Di Dato, presidente di Assodiritti e portavoce degli autisti scuolabus autorizzati della città di Napoli - Le istituzioni non possono rimanere sorde alle richieste di aiuto di coloro che si sono costruiti da soli un lavoro di grande responsabilità. Donne e uomini ai quali vengono affidati i bambini per l'accompagnamento da casa a scuola e viceversa. Una incommensurabile fiducia delle mamme e dei papà che gli affidano i loro figli. Impossibilitati a continuare i civili presidi di protesta in presenza”.
Oggi ogni operatore del trasporto scolastico ha scritto una mail al presidente della Giunta Regionale, Vincenzo De Luca, come forma di protesta ma anche Coe richiesta di aiuto.
"Egregio Presidente - si legge in una delle mail- sono uno degli autisti di scuolabus autorizzati dal Comune di Napoli. Sono fermo da marzo, tranne le 2 settimane di ottobre che sono state un ulteriore problema per tutti i costi che ho dovuto sostenere, indebitandomi, per riprendere il servizio. Con la chiusura in presenza delle scuole sono finito. Vivo con le rette dei genitori. Non godo di stipendi né ho altri redditi. Se non lavoro non posso onorare i debiti che ho fatto per sopravvivere questi 9 mesi e non ho altri parenti e amici a cui chiedere prestiti".