Due progetti bocciati per un luogo che non esiste ancora. Al di là della carenza di documenti, motivazione addotta dalla Regione Campania, che ha scartato pochi giorni fa le due proposte progettuali presentate dal comune di Apice e riguardanti un museo per la Campania - il Castello dell'Ettore e il festival Stradarte, si parla comunque e ancora di un borgo chiuso, non fruibile; e chissà per quanto tempo ancora: visti i problemi sopraggiunti recentemente con la ditta al lavoro nel centro storico, che aspetta di essere pagata dalla Regione, e non si sa se andrà o resterà, tutto dipende da quando la Regione, o meglio, il settore Ragioneria erogherà. Bluff, braccio di ferro, stop dei lavori, contenziosi, bisogna attendere.
Nel frattempo parte della maggioranza Albanese ha sempre dichiarato la sicura apertura del borgo antico nel mese estivo, (anche di un bando per l’assegnazione dei locali), da qui, evidentemente, anche le aspettative riposte dall’assessorato al Turismo di Iebba di vedersi approvare le proposte presentate per un’isola che non c’è.
Evidentemente si è avuta una estrema fiducia nella Regione o si è fatti i conti senza l’oste.
Nel Sannio, ritornando ai progetti finanziati, sono stati solo quattro i Comuni fortunati: Vitulano, premiato con 275.000 euro per la realizzazione del Museo del marmo storico – ornamentale, il Comune di Guardia Sanframondi per VinSannio Festivalart, rassegna di promozione delle tipicità locali nell'ambito della quale si prevede il restauro del castello (finanziamento di 250.000 euro), il Comune di Santa Croce del Sannio con “Botteghe aperte” (205.000 euro), il Comune di Sant'Agata de' Goti (“Suoni di terra nei luoghi dell'arte”) che ottiene 150.000 euro.
C’è sempre il nuovo centro abitato che, sicuramente, per l’estate ormai alle porte, sarà interessato, si spera, da un calendario di eventi “apprezzabile”. In altri Comuni le Amministrazioni hanno addirittura convocato delle conferenze stampa per rendere noti gli eventi estivi. Ad Apice ultimamente non è mai avvenuto. Scelte politiche, che hanno un peso anche elettorale: basta guardare Calvi e San Giorgio del Sannio.
Michele Intorcia