Benevento

Si terrà venerdì 13 novembre, alle 15, nell’ambito del progetto di Ateneo, Unisannio Cultura, l’evento: “Look-Art. Il mondo dell’arte durante il lockdown. Opportunità e limiti”, incontro live interamente in diretta sul profilo Facebook dell’Università degli Studi del Sannio. L’appuntamento rappresenta, di fatto, l’anteprima nazionale del film “Quarantena Live The Film”, pellicola ideata, realizzata e completata nel periodo del lockdown, tra marzo e maggio 2020, per la regia di Giuseppe Aquino, importante interprete dell’audiovisivo nel nostro Paese. Il film, inviato in selezione alla 77esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia ha, di fatto, consegnato al cinema italiano tre record, tra cui, quello di sancire un metodo di realizzazione cinematografica unica nel panorama mondiale.

Dopo i saluti del Rettore dell’Università degli Studi del Sannio, Gerardo Canfora, interverranno nel corso dell’incontro, tra gli altri, il regista Giuseppe Aquino, l’attrice cinematografica e televisiva, Marina Suma, tra gli interpreti del film, Gretel Giordano, infermiera professionista e attrice nella pellicola, Fabio Massimo Aureli, avvocato cassazionista del foro di Roma, anch’egli interprete di se stesso nel film “Quarantena Live” e Alberto Rizzo, produttore cinematografico, rappresentante la società Caravan Films.

L’incontro sarà occasione di confronto su vari settori del mondo delle produzioni artistiche colpiti dal lockdown, con gli interventi della musicista sannita, Maya Martini, componente del direttivo dell’Orchestra Filarmonica di Benevento e di Franco Rivolli, importante illustratore italiano, divenuto famoso durante la scorsa primavera per la realizzazione di un opera di successo, “Angels” raffigurante una infermiera che custodisce tra le braccia il nostro Paese, l’Italia, opera che, dopo pochi giorni, fece il giro del web.

Al termine dell’incontro, moderato dalla giornalista Maresa Calzone, seguirà una particolare anteprima del film “Quarantena Live”, una pellicola che, come dichiarato all’Ansa dal regista Aquino: “è stato concepito per le università, come elemento storico reale, antropologico e sociale, raccontando le reazioni emotive dell’uomo durante il lockdown”.

Un film che può definirsi corale, un insieme di storie girate tra marzo e maggio, legate tra loro da una trama: un matrimonio avvenuto nei primi giorni di marzo e la successiva interruzione del viaggio di nozze a causa del lockdown. Questa storia attrae l’interesse dei media e una giornalista diffonde la notizia “Amore in Tempo di Pandemia”. Le persone e le famiglie all’interno del film sono per lo più amici e parenti della coppia, che recitano le loro storie personali, in Italia e nel mondo. Inevitabilmente, la quarantena e il Covid-19 diventano protagonisti e coprotagonisti della pellicola. Durante il film, si comprende che, di fronte al dramma, non esistono ricchezza e povertà, né differenze sociali. Tutti sono colpiti. Nessuno è indenne: bisogna rimanere dentro casa e arrangiarsi. La sensazione immediata è che si è soli e impauriti. Chi va a fare la spesa si sente l’eroe del suo nucleo. La voce continua dei media diffonde notizie sempre più tragiche di giorno in giorno. Dall’avvocato al medico, dalla coppia di sposi all’infermiera, dalla studentessa all’operaio, tutti affrontano un periodo altamente incerto. Ma, tra distanziamento sociale ed ore passate al telefono, in ospedale, in famiglia, in isolamento, ciò che traspare è la voglia di sostenersi a vicenda, di tenere salda la speranza, la fede e l’amore. È infatti una storia che inizia con una gioia e finisce con una speranza.