Casalnuovo di Napoli

La morte di Simone Frascogna, il 19enne ucciso a coltellate in pieno centro a Casalnuovo, è assurda come ogni storia di una vita spezzata ancora giovanissima dalla violenza che sembra ormai una caratteristica di un’intera generazione. 

L’assassino di Simone,  Domenico Iossa junior, un meccanico di 18 anni, si è consegnato ai carabinieri e ha raccontato come sono andate le cose, i motivi del litigio, la futilità e la banalità di un gesto che ha distrutto almeno due vite. 

Le immagini della videosorveglianza del Comune sono chiare, nette, sembrano una pellicola cinematografica di un film d’azione. 

Simone, che èa anche un esperto di arti marziali, è insieme ad un suo amico, il 18enne Luigi Salomone, a bordo di una Ford Fiesta. 

Su una Smart “forfour” ci sono invece Domenico con altri due suoi amici, uno di 16 e uno di 17 anni. 

Uno screzio banale per questioni di viabilità alla base di ciò che sta per accadere. Simone, seguito dalla Smart, parcheggia davanti all’abitazione di un amico dove lui e Luigi avrebbero dovuto passare la serata. 

La manovra però viene vista come un invito alla rissa, alla lite e a quel punto Domenico e suoi amici si fermano, scendono dalla vittura e si lanciano contro le due vittime che sono ancora nella loro Festa. 

Simone viene attacca da Iossa e da un altro ragazzo, due contro uno e armati di coltello. Simone sa difendersi, è esperto di arti marziale e i tre della Smart stanno avendo la peggio e sono quasi sopraffatti.

È in questo frangete della colluttazione che Domenico Iossa ferisce con n fendente Luigi. Simone accortosi della situazione che diventa sempre più pesante prova a difendere l’amico ma viene colpito a morte da Iossa con una coltellata sul fianco e una alle spalle. 

Il ragazzo cade a terra esanime mentre il suo assassino e i due amici scappano via in auto. 

I due minorenni tornano nelle rispettive abitazioni ma Domenico sceglie di non andarci. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, che li hanno identificati anche grazie al numero di targa immortalato nei fotogrammi, li cercano a casa. I minori vengono prelevati e interrogati. Entrambi confessano.

Domenico intanto ha fatto perdere le sue tracce e i carabinieri non riescono a reperirlo. Poi si convince che fuggire non è possibile, che le immagini e le testimonianze sono lì a rendere palese il suo delitto e allora sceglie di costituirsi e il suo avvocato, Antonio Iorio, lo accompagna nella caserma. 

È qui che Domenico Iossa, davanti al sostituto procuratore di Nola, confessa tra le lacrime il crimine confermando la sequenza dei fatti. 

I tre vengono sottoposti a fermo di polizia giudiziaria. Le accuse che la Procura di Nola e la Procura dei Minorenni di Napoli contestano sono pesantissime: omicidio volontario in concorso, aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà, e tentato omicidio, anche questo in concorso e aggravato, di Luigi Solomone. 

"Domenico - fa sapere il suo avvocato - si rende conto di avere spezzato la vita di un coetaneo per una facezia, inguaiando irrimediabilmente anche la sua di vita, che stava cercando di condurre rispettando la legalità, facendo il carrozziere". 

"Cosa ci fa un ragazzo di 18 anni con un coltello in tasca? È su questo che dobbiamo riflettere", dice Anna Giannattasio, consigliere comunale di Casalnuovo. 

Rosario Visone, portavoce di Europa Verde a Casalnuovo, chiede contromisure urgenti, controlli serrati e rieducazione civica. 

"Simone è morto per niente, - dice il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli - chi l'ha ucciso dovra' pagare caro, noi vigileremo".