San Nicola Manfredi

Di seguito la lunga lettera di Pino Di Paola in risposta alle dichiarazioni di mister Pinto. Una lunga dichiarazione che serve all'ex capitano del Real San Nicola per cercare di fare ancora chiarezza.

“Ho sempre accettato con umiltà e piena consapevolezza il “declino fisico” come lo definisce Pinto e non ho mai avanzato nessuna pretesa accettando in silenzio per il bene della squadra ogni decisione da lui presa.

Mi dispiace molto leggere questi attacchi contro la mia persona da chi racconta una verità fittizia che sembra quasi costruita a tavolino per salvare la faccia agli occhi di tutti. Caro sig. Pinto la credibilità, la reputazione ed i successi non si conquistano screditando o gettando fango sugli altri, io non l’ho mai fatto né lo farò in quest’occasione.

Sapevo benissimo già da due stagioni fa che, essendo cambiata radicalmente la mia vita e lavorando fuori, avrei corso il rischio di non essere più quello di prima da un punto di vista fisico e quale migliore occasione per farmi da parte, ma nonostante tutto ho deciso di rimanere al Real. Uno dei motivi che mi ha spinto a non lasciare è stato anche quello di rimanere al suo fianco per darle il mio supporto morale dal momento che aveva perso Antonio De Cristofaro, uno dei fondatori del Real, trasferitosi nella prima parte di quella stagione in un’altra realtà calcistica.

Il fatto di vivere fuori non ha mai pregiudicato il mio impegno, amavo troppo il Real. Tornavo ogni fine settimana non per scendere in campo a tutti i costi nella consapevolezza di fare delle prestazioni deficitarie, ma per stare vicino alla squadra e dare il mio contributo soprattutto a livello di spogliatoio. Sempre in quella stagione lei ha raccontato che, alla ripresa del campionato, dopo la sosta natalizia, avendo fatto la panchina col San Giovanni - non voglio soffermarvi sulle altre cose non vere che ho letto - nei giorni successivi sono andato dal Presidente per chiedere che lei fosse cacciato, non è assolutamente vero, trattasi di pura invenzione. Dopo quella partita, però, qualcosa è successo, e mi riferisco sempre a rapporti umani, sta iniziando a ricordare sig. Pinto o non vuole ricordare? E non vado oltre.

Invece per quanto riguarda il suo esonero avvenuto quest’anno ad inizio campionato lei sa benissimo quali sono i motivi reali, come lo sa tutta la squadra ed io non li dirò nemmeno ora, ma cercare di incolpare me per sembrare una vittima sacrificale, mi sembra scorretto, sleale oltre che un’esagerazione plateale.

Ho accettato le panchine, ho ascoltato i suoi sfoghi, non ho mai fatto scenate né ho mancato di rispetto ad alcuno, ma soprattutto non ho mai fatto giochi sporchi, non navigo sottoterra e lei dovrebbe saperlo bene visto che abbiamo condiviso la vita oltre che la passione calcistica per oltre dieci anni.

Consentitemi, però, una perplessità, se io per due stagioni ho cercato di mandare via l’allenatore facendo pressioni alla società, perché ha dichiarato su tutti i giornali che una delle condizioni per lasciare aperta una porta al Real fosse il mio ritorno? I conti non tornano.

Il mio declino fisico quest’anno l’ho accettato benissimo, ancor di più di due stagioni fa, io stesso dicevo pubblicamente di non essere in condizione di scendere in campo e disputare un’intera gara. Tra l’altro visto e considerato che, oltre alla situazione lavorativa, si era aggiunta la nascita di un figlio, il mio unico obiettivo era di giocare qualche minuto magari segnando un goal da dedicargli, questo lo sapevano tutti.

Parlando poi del trattamento riservatomi, ribadisco che è solo da un punto di vista umano che mi sono sentito trattato come l’ultima ruota del carro, ci sono tante situazioni che potrei menzionare, ma non le racconterò trattandosi di questioni personali che riguardano me e lei.

Per quanto concerne la questione tecnica, si è vero mi ha trattato come nessun altro giocatore e colgo l’occasione per ringraziarla pubblicamente di avermi fatto giocare così tanto in questi anni, se non c’era lei forse già avevo appeso le scarpette al chiodo da parecchio tempo. Grazie.

Le ripeto per l’ennesima volta, dal momento che ho l’impressione che lei non abbia capito o non vuole capire, che il problema è solo di rapporto umano l’unico che per me ha valore aldilà dell’aspetto tecnico.

Manie di protagonismo, ricerca di attenzione mi viene da sorridere se le avessi avute non sarei andato via in punta di piedi senza dire nulla e sempre in punta di piedi sono arrivato a Sant’Angelo dove non ho mai preteso di giocare, né ho imposto la mia presenza, né ho proferito parola sull’accaduto. Se questo è protagonismo allora le devo dare ragione signor Pinto.

Per quanto riguarda il mio amore verso il Real andando via ho dimostrato poco affetto verso la mia creatura deludendo parecchie persone e ciò rimarrà una macchia indelebile, però, se ha letto mi sono scusato pubblicamente con tutti e l’ho fatto anche privatamente.

Concludo dicendo che ho deciso di replicare dal momento che sono state mosse accuse gravissime alla mia persona e alla mia integrità morale, ma a partire da questo momento non ci saranno più interventi da parte mia”.

Verità che cozzano e di sicuro non permettono di poter chiarire la realtà di questo distacco così forte tra due parti che erano legatissime.

Redazione