Bar e ristoranti sono tra i più colpiti dalle misure restrittive introdotte dai decreti soprattutto nelle aree interne. Protocollato un documento al comune di Ariano da parte dei gestori delle varie attività e avviata una petizione. Il grido d’allarme è forte: non vogliamo morire.
La paura più grande è che, per tentare di restare a galla e non dover licenziare il personale, gli imprenditori del settore della ristorazione, il più fiorente nelle aree interne inizino a contrarre debiti pesanti.
L’apertura estiva ha portato un piccola boccata d’ossigeno. C’è chi ha lavorato in sala tra non poche difficoltà e sacrifici enormi ma ora la situazione è di nuovo precipitata. Coldiretti stima una perdita di oltre 34 miliardi di euro nel 2020 in questo settore e non è dato sapere al momento cosa accadrà in futuro. Da qui la presa di posizione forte degli operatori mai come in questo momento uniti nella loro battaglia per non morire.
Il documento è stato protocollato e sarà ora al vaglio dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Enrico Franza che attraverso l’assessore Antonio Ninfadoro ha già recepito le istante degli operatori della ristorazione in un primo incontro con una delegazione di essi tenutosi nella sala consiliare Giovanni Grasso, dimostrando piena disponibilità. Rivendicazioni giuste e sacrosante. D’intesa con l’area finanziaria l’amministrazione ha assicurato che verrà individuata la soluzione migliore.
Le richieste contenute nel documento:
Annullare nella misura del 100% la quota parte delle tassazioni di propria competenza, come ad esempio la Tari e l’Imu, per il pregresso, limitatamente al periodo di emergenza sanitaria nazionale (da gennaio 2020), e per il futuro, fino a che resta in vigore lo stato di rmergenza sanitaria nazionale e comunque finché restino in vigore norme e protocolli tali da non permettere il normale svolgimento delle proprie attività così come era possibile prima della pandemia relativa al covid19 - una tantum come contributo spese per canoni di locazione e utenze per il biennio 2020/2021 - la destinazione dell’intera quota dei contributi di ristoro per le zone rosse.