"Si assiste da più giorni, ormai, a scontri istituzionali, più o meno marcati, che si accompagnano ad uno
stato crescente di tensione sociale. Crediamo che tale stato di tensione politica, contraddistinto da un continuo attaccarsi l’un l’altro, non porti a nulla di costruttivo e non faccia bene al paese e, nello specifico, alla nostra Regione.

A tal proposito in una nota Meritocrazia Campania chiede: 

"Chiediamo, dunque, che si torni ad una collaborazione fattiva, nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità.
A tal proposito riteniamo che una corretta informazione sia presupposto imprescindibile e che, abbandonando sensazionalismi e “politiche del terrore”, debba contribuire, anche essa, in maniera
matura al recupero di un equilibrio necessario.

Lo stato emergenziale attuale, infatti, richiede un forte senso di responsabilità di tutte le parti in causa
ed un grandissimo spirito di collaborazione: verranno i tempi delle analisi, di quello che si sarebbe
potuto fare, di quello che è stato fatto e di quello in cui si è stati carenti.

Se da un verso la politica, dunque, deve porsi in uno spirito di reciproca collaborazione, dando l’esempio, tale animo deve essere anche parte integrante della collettività in genere e delle singole rappresentanze di categoria.

Sono certe le notizie di scioperi programmati in data 5/11 e 9/11 che, pur comprendendone le ragioni, riteniamo non potranno far altro, in questo momento, che aggravare la situazione già critica di suo.

Il problema non è, dunque, “lockdown si” o “lockdown no” perché tutti sanno che esistono regole certe che ne determino l’automatica assunzione, piuttosto il tema da affrontare dovrebbe essere incentrato sul come uscire dall’attuale crisi sanitaria e con quali mezzi per, contestualmente, passare ad analizzare quali siano gli interventi economici necessari a lenire le sofferenze del mondo economico taliano e, nello specifico, di quello campano, attuando un piano concreto di sostegno efficace ed
immediato.

Un’ analisi, all’uopo, sulle primarie necessità ed a difesa delle categorie più deboli e danneggiate
sarebbe auspicabile.

I numeri non mentono mai ed i numeri dicono che siamo vicini alla soglia prevista per un lockdown
totale in quanto il problema non è l’alto numero di contagi, il se siano per lo più asintomatici, ma la
saturazione dei posti letto e delle disponibilità nelle terapie intensive e sub intensive.

Riteniamo, dunque, che visto il vicino raggiungimento della soglia del 2% come indice di contagi limite per decretare un lockdown, ci si debba muovere in anticipo al fine di organizzarlo al meglio, con un progetto serio a sostegno di imprese, lavoratori, pmi, partite iva e famiglie. Continuiamo, infine, a mettere a disposizione le nostre migliori competenze al fine di collaborare fattivamente in questa delicatissima fase della nostra vita sociale.