Benevento

Dall0ttimo risultato alle regionali, nonostante il fuoco amico e nemico alle alleanze in vista delle prossime comunali fino alle sfide per il Pd nel SannioL: Giovanni Cacciano, vicesegretario vicario del Pd di Benevento, analizza la situazione con Ottopagine: 

Il PD nel Sannio c’è: lo ha dimostrato alle ultime Regionali quando in molti suonavano il de profundis. Oltre alla soddisfazione per il risultato: come si spiega questa differenza tra aspettative negative di altri e risultato positivo?

In effetti, molti, specie tra gli addetti ai lavori, prevedano una sconfitta del PD. Taluni, in verità, semplicemente se la auguravano. A entrambi ha risposto il Popolo del Sannio che ha assegnato al Partito Democratico la palma della vittoria. Primo partito della Provincia, con distacco. Consigliere regionale eletto per la terza volta consecutiva con il «primo resto» utile (Il secondo, com’è noto, è toccato a Noi Campani). Benché di «previsioni errate» sia colma la storia politica italiana e occidentale, la moltiplicazione delle liste e dei candidati di provenienza democratica ha rappresentato una minaccia oggettiva alle chances di vittoria e di elezione del partito nell’ultima vicenda elettorale.

L’atipicità della competizione, con il presidente De Luca certamente vincente, ha mosso le «aspirazioni» di alcune lobbies locali che hanno inteso rappresentare, in modo chiaro e misurabile, la cifra del proprio impegno a un governo ragionale nei fatti già confermato per un ulteriore quinquennio.

Per di più, alle aspirazioni di cui innanzi, si aggiungeva chi, con meditato calcolo, mirava in via esclusiva a «far saltare» l’elezione del consigliere regionale quale (farlocca) premessa e condizione di una futuribile «scalata» della Federazione Sannita da imbastire per «vie esterne», avendo miseramente fallito l’opzione ordinaria del confronto democratico negli organi di partito.

La combinazione e il cumulo di questi fattori delineavano un «pericoloso accerchiamento» che il PD ha potuto e saputo respingere facendo appello al suo eccezionale Patrimonio: la rete e la passione dei suoi Iscritti, Militanti, Dirigenti e Amministratori. È anzitutto grazie al loro lavoro, all’impegno ineguagliabile di Umberto, all’autenticità dei nostri Candidati, Antonella e Mino, e alla capacità di «battere nuovi sentieri» che il Partito Democratico ha vinto.

Dalle urne regionali esce un PD rafforzato: ma non sono mancate le polemiche, in particolare di tanti che hanno scelto di correre fuori dalle insegne del partito, in un clima quasi congressuale? Oggi che aria tira?

In parte, credo di aver già risposto. In ogni caso, sarebbe necessario e saggio abbassare i toni e ricondurre il dibattito all’interno degli organi deputati. Come i Mondiali e le Olimpiadi, i Congressi si celebrano con cadenza quadriennale. Pertanto, nell’autunno del prossimo anno i nostri Iscritti saranno chiamati a confrontarsi, analizzare e discutere «di Noi». Un appuntamento che certamente vedrà l’elezione di un nuovo Segretario. Nel mentre, due vicende dirimenti e importantissime per il Sannio si consumeranno nella prossima primavera: le elezioni del Consiglio Provinciale e il rinnovo di 18 Amministrazioni Comunali, a partire dalla città di Benevento. È unicamente a questi due appuntamenti che ognuno di noi dovrebbe rivolgere il suo impegno, la sua intelligenza e le sue energie politiche, partitiche e programmatiche.

Mastella rivendica il risultato raggiunto e chiede che l’alleanza delle regionali sia replicata per le comunali di Benevento del 2021. Ma è possibile, dopo essere stati agli antipodi, diventare d'emblè alleati? Ed è possibile che in caso di veto della federazione sannita, l'alleanza possa essere imposta dal regionale?

Gli elettori di Benevento nel 2016 collocarono il PD all’opposizione dell’amministrazione Mastella.

Nel frattempo, come è naturale che sia, tante cose sono accadute e molti cambiamenti sono occorsi.

La sconfitta alle politiche del 2018, la nascita del governo giallo-verde, la sua caduta, e, da agosto 2019, il varo del nuovo Esecutivo «giallo-rosso». Un Esecutivo che, oltre ad avere i colori vincenti del nostro Benevento, trae origine da una prospettiva politico-strategica di medio periodo definita «nuovo centro-sinistra». Ovvero, la legittimazione politica e ideale, giustificativa dell’inedita sfida di Governo, si sostanziava della missione di strutturare, nel tempo, una nuova «alleanza politica» i cui contraenti sarebbero stati, in primo luogo ma non in via esclusiva, i 5 Stelle e il Partito Democratico. Ebbene, dopo oltre un anno e qualche maldestro tentativo andato a vuoto, quella missione inizia a concretizzarsi producendo esiti persino insperati. Le ultime elezioni comunali, a partire da quelle nella nostra regione, sono state laboratorio di successo della nuova alleanza. I casi di Pomigliano, Giugliano ed Ariano Irpino sono esemplari in tal senso. Lo sono a tal punto che i leaders nazionali del Movimento 5 Stelle, da Di Maio a Fico ed altri, oltre che tutta la Segreteria nazionale del PD, hanno salutato entusiasticamente la cosa come «modello vincente» da implementare anche per il futuro, anzitutto prossimo.

È questo, pertanto, il quadro o lo schema che, nel rigoroso rispetto delle autonomie territoriali, statutariamente competenti, ispira il Partito Democratico per le prossime elezioni comunali, da Roma scendendo giù per li rami.

Anche il PD di Benevento, come avviene peraltro a Napoli, si muove lungo la linea politica della Segretaria nazionale che prevede, laddove possibile, di organizzare coalizioni «partitiche e civiche» coerenti con la maggioranza di governo. È questa la nostra stella polare e in questo senso ci stiamo muovendo, da tempo.

Di conseguenza, tutti coloro i quali afferiscono al «centro sinistra» di governo, compresi gli «ultimi arrivati», oltre all’importantissimo mondo del civismo cittadino, potranno e dovranno sedere al tavolo della Coalizione. Tavolo che, al di là della pregiudiziale definizione di un Programma di Rilancio della città di Benevento, dovrà scegliere le gambe più adeguate affinché quel programma possa correre con successo e quel rilancio rendersi concreto.

Pezzi di centrodestra lanciano segnali: non disdegnerebbero dialogare col Pd in chiave antimastelliana. È reciproca l’apertura al dialogo?

Benevento ha bisogno di una visione e di un progetto degni delle sfide che il tempo presente impone.

Benevento deve acquisire piena consapevolezza del suo ruolo guida dell’intera provincia e delle aree interne della Regione.

Benevento dovrà darsi una leadership e una governance all’altezza della sua storia e del suo prestigio millenario.

Nell’ambito del civismo, e in coerenza con il programma che sapremo e vorremo darci, ogni fattivo contributo è, pertanto, apprezzabile e bene accetto.

Le sfide da affrontare nel Sannio saranno affascinanti, ma anche gravose: lo spopolamento, l'isolamento, la crisi post lockdown. È una federazione nuova, a trazione giovanile e fortemente connotata di amministratori locali, quella che dovrà gestirle: sarà pronta?

È la Politica, quella che Noi continuiamo a declinare con la maiuscola, ad essere affascinante e gravosa al tempo stesso, perennemente in bilico tra un presente da comprendere, evitando di esserne travolti, e un futuro da immaginare, progettare e realizzare. Mi permetta però, in conclusione, una citazione. Nella conferenza «La politica come professione» del 1919, Max Weber fornisce tre categorie/qualità che «possono dirsi sommamente decisive per l’uomo politico: Passione, Senso di Responsabilità e Lungimiranza». Credo che la risposta alla sua domanda starà anche nell’impegno e nell’intelligenza che ciascuno di Noi saprà profondere nelle sfide da lei richiamate, avendo, ad un tempo, cura di non disperdere l’insegnamento weberiano e consapevolezza di non essere soli ma di poter contare sulla Comunità del Partito Democratico.