Napoli vive una notte di follia tra coprifuoco, rabbia popolare e violenze ingiustificabili che spaventano. A dimostrare che non è più il tempo dei balconi, delle canzoni e del lievito per le pizze sono le scene di una città in rivolta al primo coprifuoco. Una rivolta violenta che assume i tratti della guerriglia urbana con macchine della polizia prese d’assalto, bombe carta, fumogeni, cassonetti della spazzatura incendiati e lancio di oggetti contro gli agenti. 

Emerge in queste ore e in maniera spontanea tutta l’insofferenza con le manifestazioni scattate stasera in tutta la città. Sono centinaia le persone che hanno deciso di radunarsi a Largo San Maggiore, nel cuore del centro storico di Napoli, davanti alla sede dell'Università Orientale per protestare contro il coprifuoco e la prospettiva di lockdown. 

Da stamattina un passaparola social con un messaggio Che convocava per le “22 nella Piazzetta Orientale (Largo San Maggiore). Il tempo delle richieste è finito - sia legge nel messaggio - sappiamo che chi ci governa non ci ascolta. Abbiamo iniziato in cinquanta una settimana fa, ieri eravamo già in centinaia e stasera saremo molti di più. Contro il coprifuoco, contro leggi improvvisate, ed incoerenti, contro la negazione del diritto al lavoro, contro il mancato sostegno… PER LA LIBERTÀ!!! Non è una manifestazione di categoria, ma LA PROTESTA DEL POPOLO”.

Alla manifestazione hanno risposto in tanti e quello che doveva essere un raduno si è trasformato in un corteo che ha sfilato fino a Santa Lucia dove sono in corso degli scontri con le forze dell’ordine. 

I manifestanti, autoconvocatisi sui social, hanno mostrato uno striscione con la scritta "Tu ci chiudi, tu ci paghi", attaccando il governatore campano Vincenzo De Luca e il governo Conte con cori di protesta. 

La scritta "A salute è a prima cosa ma senza soldi non si cantano messe" campeggia su un altro striscione tra i fumogeni che sono stati accesi. 

Nei pressi del palazzo della Regione a Santa Lucia sono scoppiata una guerriglia con i manifestanti che hanno aggredito i poliziotti in tenuta antisommossa. 

Le scene sono quelle tipiche degli scontri degli ultras che probabilmente sono presenti con le loro formazioni all’interno del corteo. In questo momento non si è sedata ancora la protesta e a Santa Lucia ci sono ancora assembramenti e contestazioni anche violente, con lancio di oggetti, incendio di cassonetti e utilizzo di fumogeni e petardi. La polizia sta provando a far rientrare la situazione.

Negli scontri è stata aggredita dai manifestanti anche la troupe televisiva di Sky Tg24. Il giornalista Paolo Fratter e il suo operatore mentre sono in diretta vengono assaltati da un gruppo di persone.  "Ci hanno malmenato - ha detto Fratter - ho avuto paura, meglio staccare il collegamento”.

Il questore di Napoli, Alessandro Giuliano, in una nota scrive: “Questa sera abbiamo assistito a veri e propri comportamenti criminali verso le forze dell'ordine. Nessuna condizione di disagio, per quanto umanamente comprensibile, può in alcun modo giustificare la violenza".

La pazienza sembra dunque finita e le misure che a marzo e aprile furono accettate e rispettate dalla quasi totalità della popolazione hanno scatenato l’insofferenza di molti e dato la possibilità ai violenti di sfogare la propria frustrazione. La diretta Facebook di De Luca questa volta è stata davvero esplosiva e intanto la prima notte di coprifuoco è già saltata e la città sembra sull’orlo della follia